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Confetra Nord Est: mettere in rete porti, interporti e aree logistiche

Il Nord Est ed il Veneto in particolare si deve proporre agli operatori logistici globali come una unica macro area in grado di offrire una molteplicità di servizi e soluzioni alle loro esigenze. E' l'invito che Confetra Nord Est fa a Interporti, Porti e Aree Logistiche della regione,
con l'obiettivo di attrarre una quota maggiore dei traffici provenienti dall'estero sia esso l'Asia che altre aree geografiche come i paesi dell'Africa Settentrionale o del Sud America.

Oggi molte delle merci destinate all'Italia o alla Baviera, sono sbarcate e lavorate nei porti del Nord Europa nonostante essi siano molto più lontani dall'area di destinazione finale dei prodotti. Una situazione dovuta anche alla minore efficienza dei porti italiani, che però comincia concretamente a cambiare.
“Grazie al lavoro congiunto di Confetra Nord Est, Regione Veneto ed Autorità Portuale di Venezia ed Interporti- spiega Paolo Salvaro, presidente della associazione interregionale che raggruppa le imprese di spedizioni di deposito e della logistica - a Venezia, l'Agenzia delle Dogane ha avviato la sperimentazione dello Sportello Unico Doganale e del pagamento dei diritti doganali con l'home banking. Entrambe le modalità saranno estese a tutti gli operatori a breve, mentre stiamo lavorando per attivare entro poco tempo anche il pre clearing, lo sdoganamento cioè dei container per via telematica, durante la navigazione”.
Il risultato è una maggiore efficienza e velocità delle attività di import ed export delle merci che rende più competitivi i nostri porti. Il prossimo passo sarà la creazione dei cosiddetti “corridoi doganali” che permetteranno di compiere le operazioni in una qualsiasi delle infrastrutture logistiche della regione.
“Abbiamo qui due dei principali Interporti d'Italia, Padova e Verona, strutture che assieme a Bologna valgono il 70% dell'intermodalità di tutta Italia - spiega Salvaro - bisogna che ragioniamo per creare un “Sistema Veneto” che assieme ai porti possa essere un interlocutore valido per gli operatori globali. Non ha senso farsi concorrenza per acquisire qualche migliaio di container o casse mobili. Noi crediamo che, pur nella legittima autonomia operativa di ognuno, sia il momento di mettere da parte gelosie e campanilismi e pensare ad una collaborazione commerciale per creare una macro area da proporre come Sistema Veneto al mercato”.

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