24 settembre 2025 -
«L’Italia conferma il 19° posto nel Logistic Performance Index, una posizione che manteniamo da anni senza alcun miglioramento. Questo significa che il nostro Paese resta indietro rispetto agli altri Stati europei, nonostante i mercati cambino e i flussi internazionali evolvano. È evidente che manca una politica dei trasporti chiara e strategica».
Lo ha dichiarato Paolo Uggè, presidente FAI Conftrasporto, aprendo il convegno dedicato ai nodi intermodali e alle nuove infrastrutture.
«Negli anni 2000 avevamo avviato la Consulta del trasporto e della logistica, un luogo di confronto tra imprese, istituzioni e mondo produttivo per definire una strategia condivisa - ha ricordato Uggè - Purtroppo, fu chiusa dal governo Monti, interrompendo un dibattito che avrebbe potuto essere fondamentale per il Paese. L’ultimo Piano Generale della Logistica approvato dal CIPE risale a quegli anni, e da allora nessun governo ne ha adottato altri».
Il presidente FAI Conftrasporto ha poi sottolineato le criticità attuali: «La rete stradale verso porti e interporti è congestionata, con ritardi superiori ai 30 minuti in gran parte del Paese. Alcuni porti principali come Gioia Tauro, Genova, Napoli e Trieste sono saturi, mentre altri restano praticamente inutilizzati, come Taranto e Cagliari».
«Il trasporto ferroviario delle merci in ambito nazionale è in crisi da anni», ha continuato Uggè, «mentre i servizi internazionali crescono. Questo dimostra che non basta ammodernare singoli segmenti della rete: serve una visione complessiva e strategica».
Un tema centrale, secondo Uggè, è la gestione dei valichi alpini, attraverso cui passa l’87% dell’interscambio con l’UE:
«Il 68% del traffico passa su strada, il 32% su ferrovia. Se questi percorsi non funzionano, l’economia italiana ne paga le conseguenze».