10 giugno 2025 – Assiterminal, l'Associazione Italiana Terminalisti Portuali, lancia un avvertimento riguardo le recenti iniziative di alcune sigle dell'autotrasporto, volte a introdurre penali economiche a carico della merce in caso di "ordinarie gravi criticità" riscontrate nei "cicli operativi camionistici". L'associazione esprime forte preoccupazione per la potenziale sovrapposizione con la normativa già esistente e per la mancanza di un approccio sistemico e trasparente.
La Posizione di Assiterminal: Tra Normativa Esistente e Necessità di Trasparenza
Secondo Assiterminal, la questione delle penali per i tempi di attesa è già affrontata dalla recente introduzione della norma sull'extra-time fee all'interno del Decreto Legge Infrastruttura. L'associazione, tuttavia, evidenzia che tale norma "necessiterebbe di alcuni accorgimenti per evitare rischi di incostituzionalità", motivo per cui ha proposto un emendamento specifico.
Un punto cruciale sollevato da Assiterminal riguarda il ruolo delle Autorità di Sistema Portuale. L'associazione sottolinea che queste autorità "ben possono adottare atti di regolazione e/o controllo finalizzati a garantire livelli di prestazione (dei committenti, dei vettori e dei terminal) nel rispetto delle norme sulla qualità della regolazione previste a livello OCSE e UE".
L'attività regolatoria, per essere efficace e giusta, dovrebbe seguire un iter preciso che include:
- La raccolta dell'esigenza (desumibile dalle richieste delle associazioni di autotrasporto).
- La verifica della sua oggettività e genuinità.
- L'analisi di mercato per individuare la "distanza" tra l'esigenza e il mercato, inteso come normale incontro tra domanda e offerta.
- L'individuazione delle misure idonee a sanare tale distanza.
- La verifica di proporzionalità delle misure, garantendo l'assenza di alternative meno lesive della libertà d'impresa.
"Non ci risulta che, ad oggi, la maggior parte delle Autorità abbia posto in essere l'adeguata istruttoria sopra descritta ed abbia intrapreso conseguenti azioni attraverso gli strumenti appropriati," si legge nel comunicato di Assiterminal.
Rischi di Frammentazione e Strumentalizzazione
L'associazione critica il "susseguirsi di iniziative sui singoli territori, frammentate se non a volte addirittura rivolte a specifici operatori", evidenziando come tali azioni siano "unicamente focalizzate sulle dinamiche operative dei porti e non sulla filiera". Questo approccio, secondo Assiterminal, comporta un "evidente rischio di strumentalizzazioni e di alimentare una non trasparente competitività del sistema nel suo insieme".
L'associazione ricorda inoltre che l'evoluzione dei Port Community System (PCS) e dei sistemi di prenotazione degli slot, già ampiamente utilizzati dalla maggior parte degli operatori portuali, "consente già oggi una pianificazione di ritiri e consegne al netto delle problematiche che l'autotrasportatore vive, sulla sua pelle, nell’intero ciclo del suo viaggio (rapporto e dinamiche negoziali tra committenza e caricatore, criticità infrastrutturali …)".
Assiterminal ribadisce con forza che i terminal sono "uno" dei gangli della filiera logistica e che non "sta bene" che siano troppo spesso individuati come "la" causa di eventuali disfunzioni di sistema. È nell'interesse dei terminalisti che i flussi logistici siano ordinati e regolari, e l'associazione si dichiara "un interlocutore sempre disponibile a migliorare fattivamente l'efficienza della logistica portuale, senza penalizzare l’utenza con ulteriori aggravi di costi, soprattutto in un contesto in cui gli extracosti sulla merce si sommano per motivi ben diversi dall’operatività portuale italiana."