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Panama: La Neutralità del Canale a Rischio per il Megaconto Portuale MSC-BlackRock

Panama: La Neutralità del Canale a Rischio per il Megaconto Portuale MSC-BlackRock

10 giugno 2025  – Il capo dell'Autorità del Canale di Panama (ACP), Ricaurte Vásquez, ha lanciato un serio monito riguardo al recente accordo portuale che vede coinvolti il gigante marittimo MSC e il colosso degli investimenti BlackRock. L'operazione, valutata 22,8 miliardi di dollari, che trasferirà il controllo di due porti panamensi strategicamente vitali precedentemente gestiti dalla cinese CK Hutchison, è definita da Vásquez una "minaccia alla neutralità del canale" e alla competitività del paese come hub marittimo globale.

I Dettagli dell'Accordo che Inquietano

L'accordo prevede l'acquisizione da parte di un consorzio formato dalla Mediterranean Shipping Company (MSC) – attraverso la sua controllata Terminal Investment Limited (TiL) – e dai fondi di investimento americani BlackRock e Global Infrastructure Partners (GIP), del 90% di Panama Ports Company. Questa società controlla i porti di Balboa, sul lato Pacifico del canale, e Cristobal, sul lato Atlantico, due snodi cruciali per il traffico marittimo mondiale. La vendita rientra in un'operazione più ampia di CK Hutchison che include un portafoglio di 43 porti e 199 ormeggi in 23 paesi.

La Preoccupazione per la Neutralità e la Concorrenza

Le dichiarazioni di Ricaurte Vásquez, riportate dal Financial Times e confermate da altre fonti internazionali, sottolineano il timore che una concentrazione così significativa di capacità in mano a un singolo operatore o a una compagnia di navigazione integrata possa alterare l'equilibrio commerciale e penalizzare la competitività di Panama. "Esiste un potenziale rischio di concentrazione di capacità se l'accordo si concretizza nella struttura che comprendiamo attualmente," ha affermato Vásquez. Una tale dominanza potrebbe mettere in svantaggio le linee di navigazione concorrenti e minare il principio di neutralità che è alla base del funzionamento del Canale di Panama, garantito da trattati internazionali, inclusi quelli con gli Stati Uniti.

La preoccupazione non riguarda solo l'equità tra i vettori marittimi, ma anche la capacità di Panama di attrarre e gestire il traffico, mantenendo la sua posizione di leader nel transhipment regionale.

Scrutinio Internazionale e Implicazioni Geopolitiche

L'operazione ha rapidamente attirato l'attenzione di diverse autorità internazionali. La Cina, in particolare, sta esaminando le possibili implicazioni antitrust dell'accordo. Il regolatore antitrust cinese ha avviato una revisione dell'accordo, citando preoccupazioni sulla concentrazione di mercato e l'interesse pubblico, il che ha già causato ritardi nella finalizzazione. Pechino vede il trasferimento del controllo dei porti a un consorzio in parte guidato da interessi statunitensi come una potenziale minaccia ai propri interessi commerciali e strategici in America Latina.

Anche gli Stati Uniti hanno seguito da vicino la vicenda, con l'ex Presidente Donald Trump che ha in passato commentato la necessità di "riprendere il Canale di Panama" da quella che percepiva come influenza cinese, salutando favorevolmente l'acquisizione da parte di un consorzio guidato da BlackRock. Questa retorica evidenzia il sottostante contesto geopolitico in cui si inserisce l'operazione, rendendola un punto di frizione nelle dinamiche di potere globali.

La Risposta di Panama e le Prospettive Future

Di fronte a questa situazione incerta, l'Autorità del Canale di Panama sta valutando diverse strategie per preservare la sua posizione di hub marittimo globale. Vásquez ha suggerito che, anziché subire passivamente le conseguenze dell'accordo, l'ACP potrebbe cogliere l'opportunità per diventare essa stessa un operatore di terminal, riattivando un progetto di lunga data per la costruzione di un terminal nel Porto di Corozal, all'estremità Pacifica del canale.

La sfida per Panama è ora trovare un equilibrio che garantisca la neutralità del suo canale, essenziale per il commercio mondiale, pur navigando in un panorama marittimo sempre più dominato da pochi grandi attori e da complesse dinamiche geopolitiche. La situazione resta in evoluzione, con l'esito finale dell'accordo e le sue ripercussioni sulla competitività e la sovranità panamense ancora da definire.

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