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Stefano Messina confermato alla Presidenza di Assarmatori


20 gennaio 2022 - 
“La transizione ecologica, per il settore marittimo ma anche per tutto il mondo del trasporto e della logistica, rischia di essere solo un’operazione mediatica se gli obbiettivi non saranno tarati sulle tecnologie effettivamente disponibili”. 
Lo ha affermato Stefano Messina, Presidente del Gruppo Messina e Vice Presidente Esecutivo della Ignazio Messina & C. riconfermato per altri quattro anni alla presidenza di Assarmatori. Il nuovo mandato gli è stato affidato all’unanimità dall’Assemblea privata dell’Associazione, che si è tenuta ieri a Roma. Insieme a Messina è stato eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo, che sarà composto dai due vicepresidenti, il confermato Achille Onorato e il nuovo eletto Vincenzo Romeo e da altri otto consiglieri: Stefano Beduschi; Gaudenzio Bonaldo Gregori; Matteo Catani; Franco Del Giudice; Luigi Merlo; Salvatore Ravenna; Pasquale Russo (tutti confermati) e la neo-eletta Maria Celeste Lauro. Infine, sempre all’unanimità è stato confermato pure il Collegio dei Probiviri, composto da Giuseppe Giacomini, Anna Ummarino e Salvatore Lauro e dai componenti supplenti Stefano Beduschi e Franco Del Giudice.
 “Quella della transizione ecologica - ha affermato il Presidente di Assarmatori - è una grande sfida che richiede altrettanto grande serietà”.
 Gli armatori, che da anni sono impegnati a fondo per rispettare gli obbiettivi fissati dall’IMO nel percorso di de-carbonizzazione del trasporto marittimo, condividono lo spirito dell’accelerazione impressa dall’Unione Europea in questo percorso, ma chiedono che si affronti la questione in modo ragionato e responsabile, sostenendo in primo luogo la ricerca tecnologica per individuare le soluzioni energetiche attivabili nel comparto, e avviare nei tempi più stretti la conseguente produzione su larga scala delle quantità di carburanti puliti necessarie per la nostra industria e la relativa costruzione di infrastrutture di distribuzione e stoccaggio degli stessi, incentivando parallelamente il rinnovo delle flotte o il loro adeguamento all’uso dei nuovi fuel ecologici. 
“Fissare gli obbiettivi senza tenere conto delle tecnologie disponibili”, 
ha detto Messina, 
“è solo un’operazione mediatica. E stabilire penalizzazioni fiscali in assenza di alternative all’uso dei carburanti fossili, servirebbe solo ad alzare i costi del trasporto, senza alcuna contropartita per la collettività e per l’ambiente”.

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