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Grendi: a Cagliari con una nuova nave



16 febbraio 2021 – Nuova nave, più potente e capiente, per il Gruppo Grendi a Cagliari: dal 15febbraio lanave a noleggio Wedelsborg (180 m, 20 kn, 2.550 ml, battente bandiera italiana)prenderà il posto dellaSeverine (150 m, 17 kn, 1.700 ml di portata) nella tratta Cagliari-Marina di Carrara con una copertura di 5volte a settimana. Cagliari è uno dei punti focali della strategia operativa del Gruppo Grendi che ha ribadito l’impegno e larichiesta ufficiale di operare in uno spazio dedicato nel terminal internazionale del porto di Cagliari, convantaggi per l’occupazione e la competitività delle imprese sarde, penalizzate dal protrarsi dell’assenza di unsoggetto in grado di gestire l’intero terminal internazionale.
 “La nostra richiesta, avanzata nell’ottobre 2019, è quella di ottenere in concessione un’area relativa a circa300-350 metri sui circa 1.550 di banchina attualmente disponibili del terminal di Porto Canale. L’obiettivoè quello di costruire un punto fermo in una rete efficiente di trasporto internazionale di container chedarebbe maggiore impulso allo sviluppo economico sardo. Per essere più chiari: senza un collegamentodiretto con il network logistico internazionale molte imprese sarde rischiano di essere tagliate fuori dalmercato e le aziende che importano prodotti dall’estero di avere un aggravio di costi, inevitabilmentescaricati sui consumatori della Sardegna- afferma Antonio Musso amministratore delegato di GrendiTrasporti Marittimi -Abbiamo attesoper oltre un anno l’esito delle procedure per l’ingresso di un operatorein grado di gestire l’intero terminal. Ad oggi non risulta essere stato individuato nessuno in grado di svolgerequesto ruolo. Riproponiamo con forza il nostro progetto, che prevede nella sua fase iniziale di servire il traffico internazionale destinato/generato in Sardegna e di crescere ed arrivare in 5 anni a traffici di transhipment. L’operatività nel terminal internazionale del Gruppo Grendi porterebbe in tempi brevi allacreazione di una ventina di posti di lavoro diretto, auspicabilmente da selezionare tra le risorse già formateex CICT, e altri nell’indotto. Numeri che potranno crescere con l'incremento del traffico. Siamo convinti chel’attività di un nuovo terminal che lavora è sicuramente più di stimolo ad eventuali nuovi investitori di unporto che rimane vuoto e fermo per anni. Ci teniamo anche a sottolineare che la richiesta del Gruppo Grendinon ostacola l’ingresso di altri operatori che intendano utilizzare gli oltre 1.200 metri di banchina per iltranshipment. Solo per avere un riferimento internazionale basti pensare che il nuovissimo Terminal diTangerMed dispone di 1.200 mt. di banchina”.

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