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Al via il tavolo sulla logistica dei vaccini covid-19


3 dicembre 2020. Si è svolta lunedì 30 novembre in teleconferenza la prima riunione del Tavolo di Lavoro sulla logistica dei vaccini Covid-19, promosso dall’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e farmaci (OITAf), a supporto della più grande operazione sociale mai affrontata in Italia. 


I lavori, per loro natura interdisciplinari, hanno preso in considerazione non solo la logistica del farmaco e il trasporto e lo stoccaggio a temperatura controllata, ma anche aspetti di geografia delle popolazioni e dei servizi, di medicina preventiva e sanità pubblica, di medicina territoriale, di analisi operativa dei processi e delle catene di fornitura, di sicurezza fisica e cyber della catena logistica e di gestione, di sistemi telematici e informatici. 
“Siamo di fronte ad una grande sfida, quella di una campagna vaccinale di dimensioni fino ad oggi sconosciute, per numero di persone coinvolte e per tempistica – ha dichiarato Clara Ricozzi, Presidente di OITAf – Promuoviamo questo tavolo di lavoro per valutare ed identificare i modelli di distribuzione più efficaci, che garantiscano l’arrivo del vaccino ad ogni singolo cittadino. Prima di Natale le raccomandazioni di scelta e ottimizzazione saranno pronte e a disposizione dei decisori politici. Già nella prossima riunione, prevista nella settimana del 7 dicembre, ne avremo una prima bozza”. 
 Alla riunione hanno preso parte qualificati esperti delle diverse materie coinvolte nella distribuzione dei vaccini Covid-19. Dai lavori sono emersi alcuni punti critici dell’operazione di vaccinazione su larga scala per l’intera popolazione italiana. 

Sono state sottolineate la natura molto variegata delle concentrazioni di popolazioni in Italia, in particolare nelle periferie interne (definizione UE) e della disponibilità di presidi medici; la complessità delle operazioni di somministrazione delle prime dosi di vaccino (Pfizer-BioNtech) e disponibilità di personale addestrato; la disponibilità di luoghi adatti con presidio medico d’emergenza (somministrare un vaccino con potenziali effetti collaterali immediati non è uguale all’effettuazione di un tampone); la logistica dei vaccinandi, dalla prenotazione alla somministrazione al richiamo; l’inadeguatezza del modello di distribuzione apparentemente previsto che non tiene conto del numero effettivo di somministrazioni effettuate e considera lotti minimi molto grandi (multipli di 1000 dosi); la profonda differenza tra le catene di approvvigionamento dei diversi vaccini che saranno disponibili; i rischi di differenze importanti nella copertura da effetto gregge in diverse popolazioni secondo l’efficacia dello specifico vaccino utilizzato.

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