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Rischio boomerang per economia e consumi per il contributo pacchi

Rischio boomerang per economia e consumi per il contributo pacchi

12 dicembre 2025 - 

“Siamo fortemente contrari al contributo di 2 euro che si vorrebbe applicare a tutti i pacchi fino a 150 euro. Questa norma che, secondo la stampa, sta prendendo forma in un emendamento governativo al disegno di legge di Bilancio si discosta molto dalla proposta europea di tassare solo i pacchi sotto i 150 euro provenienti da Paesi extra UE al fine di frenare l’esplosione dell’e-commerce con la pandemia. In questo modo però si colpiranno le imprese e i cittadini italiani che diminuiranno i consumi in un periodo già problematico”. 

Lo dichiara in una nota il Presidente di Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, Carlo De Ruvo. 

“Le preoccupazioni si attenuano ma non spariscono alla luce del chiarimento, anticipato da fonti dirette, che vedrebbe l’applicazione della norma solo alla merce in importazione, contrariamente a quanto apparso sugli organi di stampa - evidenzia la nota -  e’ una notizia che accogliamo con favore poiché risparmierebbe le imprese esportatrici italiane, che ricordiamo sono responsabili di oltre il 30% del PIL nazionale”.

Confetra ricorda che secondo l’OCSE l’Italia è al quarto posto tra i paesi europei maggiormente tassati con le entrate tributarie salite nel 2024 al 42,8% del PIL “e la necessità di trovare fonti di finanziamento per la legge di bilancio non può ulteriormente gravare sui cittadini e sul commercio internazionale”.

“La misura attualmente in discussione  - prosegue De Ruvo - si avvierebbe a diventare un boomerang per l’economia italiana. I potenziali benefici risulterebbero limitati, mentre gli effetti negativi sarebbero significativi: aumento dei costi per i consumatori, rischio di ulteriore pressione inflazionistica e possibile contrazione dei consumi. Per comprendere appieno il potenziale impatto sui consumi finali, è utile richiamare la dimensione del fenomeno a livello europeo: nel 2024 sono entrati nell’UE circa 4,6 miliardi di “low-value consignments”, pari a 12 milioni di pacchi al giorno. Una massa critica tale da rendere qualsiasi intervento regolatorio particolarmente sensibile, soprattutto se non coordinato e non coerente con le reali dinamiche del mercato digitale globale”.


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