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Una proposta di riforma del codice doganale da Fedespedi

2 docembre 2022 - Tornato in presenza a Milano presso la sede della Camera di Commercio l’appuntamento annuale del Convegno Doganale di Fedespedi, giunto alla sua VI edizione. 

L’evento, dal titolo “il futuro dell’Unione Doganale: la proposta di riforma del Codice e la digitalizzazione dei processi” è stata l’occasione per mettere a fuoco i prossimi passi che gli operatori sono chiamati a compiere in sinergia con l’Agenzia delle Dogane - rappresentata al tavolo relatori dalla dott.ssa Antonella Bianchi, dall’Ing. Laura Castellani e e dall’Ing. Sebastiano Ferrara – per arrivare alla completa digitalizzazione del sistema doganale AIDA e guardare al futuro e in particolare al processo di revisione del Codice Doganale dell’Unione avviato dalla Commissione Europea. 


Tutto questo – ha evidenziato il Prof. Enrico Perticone – in un quadro internazionale segnato sempre di più da cambi di paradigma, contrapposizioni asimmetriche, dinamicità dei mercati in cui gli operatori AEO sono chiamati ad esercitare capacità di adattamento e flessibilità come mai prima d’ora per gestire i meccanismi dello scenario. Proprio i cambiamenti in atto a livello internazionale hanno portato la Commissione Europea a convocare un Comitato dei Saggi che ha prodotto dieci raccomandazioni sulla base delle quali avvierà il processo di riforma del Codice. 
“Il Codice Doganale dell’Unione, cuore normativo dell’attività doganale degli Stati Membri ed entrato in vigore “solo” nel 2016, dovrà fare un salto di qualità che consenta all’Europa di rispondere ai cambiamenti e alle sfide che negli ultimi 5 anni hanno subito un’accelerazione straordinaria – incremento degli scambi commerciali, boom dell’e-commerce, crisi geopolitiche – e che rafforzano sempre di più il ruolo delle autorità doganali a garanzia della difesa dei diritti dei cittadini in termini di salute, sostenibilità, sicurezza, diritti umani – ha ricordato la Bianchi. Allo stesso modo la riforma del Codice andrà a lavorare sulla mancanza di uniformità nell’applicazione delle regole doganali da parte degli Stati membri: differenti metodologie di controllo, differenti sanzioni, differente gestione della “non compliance doganale”.


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