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La mobilità del futuro guarda a elettricità, gas e idrogeno


12 ottobre 2016 – Oltre il 90% dei consumi energetici mondiali nel comparto dei trasporti dipende ancora dal settore petrolifero, soltanto il 6% da fonti alternative o rinnovabili come i biogas e motori elettrici. Alla Fiera di Verona, fino a giovedì 13 ottobre, la filiera della distribuzione carburanti si incontra a Oil&nonoil-S&TC.

Una manifestazione che guarda al presente del settore – l’automotive in Italia conta 3.200 imprese, 1 milione di addetti e 22mila stazioni di servizio – ma punta anche a delinearne gli sviluppi futuri. A partire dal convegno “2030: quale mobilità, quali ‘carburanti’, quale rete”, dove Claudio Valente, vicepresidente di Veronafiere, ha inaugurato l’11ª edizione della rassegna. I carburanti tradizionali di origine fossile resteranno centrali per i prossimi decenni, ma è comunque fondamentale pensare alle alternative: dal metano compresso (Gnc) e liquefatto (Gnl), all’idrogeno e all’alimentazione elettrica.
 “La mobilità deve confrontarsi con il tema centrale della sostenibilità che inciderà inevitabilmente sulla domanda di carburante – afferma Giuseppe Montesano, vicepresidente del World Energy Council – L’evoluzione del motore elettrico è quella che prospetta oggi maggiori prospettive”. 
 Nel 2015, per la prima volta, le auto elettriche circolanti nel mondo hanno superato il milione di unità.
«La competitività del segmento elettrico è funzionale al prezzo delle batterie – spiega Alessandro Biasi, lead manager dell’International Energy Agency – I costi sono scesi del 73% in sette anni, con una capacità aumentata di cinque volte. Purtroppo però il consumatore predilige ancora le performance del modello all’efficienza del mezzo».

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