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Pirateria marittima: nuove aree a rischio


Dallo Studio Legale Garbarino Vergani - Con decreto 24 settembre 2015 del Ministero della Difesa (G.U. n. 232 del 6ottobre 2015), l’Italia ha esteso i limiti delle acque internazionali soggette al rischio pirateria, individuando le seguenti 4 High Risk Area:
1. Mar Cinese Meridionale, Stretto di Malacca e Singapore (area fra i meridiani 78°E e 135°W e fra i paralleli 30°N e 15°S);
2. Africa Occidentale (area fra i paralleli 36°N e 15°S a partire dalle coste occidentali dell’Africa fino al meridiano 30°W);
3. Oceano Indiano e Mare Arabico (area delimitata a nord ovest dallo stretto di Babel Mandeb, aa nord dallo Stretto di Hormuz, a sud dal parallelo 12°S e a est dal meridiano 78°E);
4. Golfo Persico (area del Golfo Persico).

In queste 4 aree delimitate le navi mercantili battenti bandiera italiana possono imbarcare guardie giurate armate a protezione dei rischi della pirateria marittima. L’Italia si allinea quindiai contenuti del report IMO del 28 aprile 2015 (MSC.4/Circ.219/Rev.1), che ha rilevato per il 2014 la sussistenza di un rilevante rischio per la navi mercantili che attraversano le suddette aree.

Tenuto conto della liberalizzazione dell’utilizzo delle guardie armate a bordo delle navi di bandiera italiana, si apre per le società che forniscono servizi di sicurezza uno scenario molto interessante nel mercato italiano.

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