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Manovra: contributo AGCOM troppo oneroso

 

Manovra: contributo AGCOM troppo oneroso


25 novembre 2025 - La Legge di Bilancio 2026 contiene elementi positivi per le imprese, ma l’incremento del contributo AGCOM rischia di penalizzare gravemente il settore della logistica e dei corrieri con licenza postale per la consegna pacchi. È questa la principale preoccupazione sollevata da Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica), che ribadisce la necessità di un intervento immediato da parte del Governo.

“Apprezziamo il rigore con cui è stata costruita la Legge di Bilancio 2026,riconoscendo l’impegno nel mantenere l’equilibrio dei conti pubblici, e valutiamo positivamente misure come l’iper-ammortamento, la riduzione dell’IRPEF nella fascia 28.000-50.000 euro e le iniziative su rinnovi contrattuali, premi di produttività e welfare aziendale -  dichiara Carlo De Ruvo, Presidente di Confetra - tuttavia non possiamo ignorare le criticità legate al forte aumento del contributo dovuto all’AGCOM, che rischia di gravare in modo insostenibile sulle imprese di logistica attive nella consegna di pacchi postali”.

In particolare, l’articolo 60 del DDL Bilancio prevede la revisione del contributo a carico degli operatori dei settori regolati, introducendo: un contributo fisso pari al 2 per mille del fatturato, un incremento del 33% entro il 2029 e la possibilità di ulteriore aumento fino al 2,5 per mille su richiesta dell’Autorità. Una misura, come sottolinea De Ruvo, che “risulta problematica sotto più profili”:

“Il contributo - spiega - diverrebbe fisso e totalmente sganciato dai costi effettivi di regolazione, in contrasto con i principi stabiliti dalla Corte di Giustizia UE, che prevede che gli oneri a carico delle imprese coprano solo i costi operativi diretti delle Autorità e siano proporzionati”.

Il rischio, secondo Confetra, è un ulteriore aggravio per un settore già messo alla prova dall’instabilità geopolitica e dall’aumento dei costi commerciali globali: “le imprese italiane risultano già tra le più penalizzate d’Europa sotto il profilo dei contributi alle Autorità regolatorie con importi nettamente superiori rispetto a Paesi come Germania, Francia e Spagna, dove i modelli di regolazione sono più equilibrati e sostenuti dai bilanci statali o da modelli misti. Senza contare che l’AGCOM registra avanzi di bilancio significativi, che evidenziano un prelievo eccessivo rispetto alle reali esigenze dell’Autorità”.

 

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