7 agosto 2025 -
"Raccogliamo la denuncia di Wista Italy e continuiamo a chiedere strumenti dedicati alla valorizzazione dei percorsi di carriera nei porti per tutte le donne e formazione mirata e continua". A dichiararlo Cecilia Casula e Amedeo D'Alessio, segretaria e segretario nazionale della Filt Cgil, specificando che "sono misure volte a garantire e soprattutto accrescere la rappresentanza femminile nei porti e la sua rappresentatività nell’alveo più generale anche delle catene di comando, iniziando, sin da dopo la pausa estiva, con un’iniziativa specifica su questi temi".
"Su 1 milione e 200 mila marittimi in attività a livello globale - riferiscono Casula e D'Alessio - le donne rappresentano solo il 2%, numeri molto allarmanti se si considera che di questo 2% più del 90% sono impiegate nel settore crocieristico.
Difficoltà di accesso ai livelli manageriali e di vertice aziendale che spiega le retribuzioni più basse delle donne rispetto agli uomini. Al quale si aggiunge il minore accesso delle donne ai settori tecnologici ed informatici, fattore che concorre a determinare un grado di retribuzione inferiore. Le donne rappresentano solo il 6% del personale che lavora in porto e solo l’1,7% nelle compagnie portuali ex Art. 17 legge 84/94, fanno eccezione Livorno e Napoli con un 20% di donne portuali, tra i terminalisti si arriva all’8%. Nella logistica la situazione migliora con il 13%, dove invece le donne raggiungono la parità sono le autorità portuali con ben il 47% di donne presenti, (46% quadri e 31% dirigenti)".
"L’assenza totale di donne a capo delle autorità portuali - proseguono Casula e D'Alessio - l’attuale tornata di nomine ai vertici dei porti italiani non vede comparire la presenza di nessuna donna, non è solo un problema di parità di genere. È un problema di crescita e sviluppo del settore, di pari opportunità, di riconoscimento delle competenze, certificate, che, senza tema di smentita, esistono. Un problema anche di approccio culturale".
"Lo scorso giugno, insieme a Fit Cisl e Uiltrasporti con Assoporti, Uniport, Assiterminal, Ancip e Assologistica - affermano infine Casula e D'Alessio - abbiamo siglato un protocollo sulla parità e sul contrasto alla violenza di genere, proprio per rafforzare sempre di più l’impegno e la necessità, ormai improcrastinabile, di rendere patrimonio comune di tutti e tutte la realizzazione di una vera e tutelata equità".