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Filiera dei gas liquefatti: Italia leader in Europa per rete di distribuzione


6 febbraio 2020 - “L’infrastruttura nazionale legata alla distribuzione del GNL ha vissuto, a partire dalla realizzazione del primo impianto, uno sviluppo di tipo esponenziale, che ha portato l’Italia al primo posto in Europa per numero di depositi di GNL realizzati”. Così Andrea Arzà, presidente Assogasliquidi/Federchimica, associazione nazionale delle imprese produttrici, importatrici e distributrici di GPL e GNL per uso combustione ed autotrazione, impegnate nel porre in essere gli investimenti necessari per lo sviluppo dell’intera la filiera dei gas liquefatti: dalle infrastrutture di approvvigionamento fino alla distribuzione alle utenze finali.

 Il presidente ha commentato i dati del Rapporto 2019 su “La filiera degli usi finali del GNL in Italia”, realizzato dall’Istituto di ricerca REF-E e presentato oggi a Roma. Nell’ambito del workshop si sono confrontati esperti di SSLNG Watch - l'osservatorio sul GNL small scale - operatori e le Istituzioni competenti.

L’Italia risulta al primo posto in Europa per numero ed efficienza delle infrastrutture di distribuzione nella filiera del GNL e le rilevazioni di fine anno riportano una consistenza della rete pari ad oltre 107 depositi di GNL, registrando un incremento pari al 50% rispetto all’anno precedente. L’espansione dell’infrastruttura è ancora una volta riconducibile principalmente all’incremento dei punti vendita carburante per il trasporto pesante stradale, che si sono attestati sulle 70 unità.

La dinamicità del settore nazionale risulta ancora più marcata se si considera che a fine 2019 si registrano circa 25 stazioni di rifornimento in autorizzazione e/o costruzione ed ulteriori 40 impianti in corso di autorizzazione e/o appaltati. Il 2019 registra, inoltre, un aumento anche dei depositi asserviti alle utenze offgrid, che risultano pari a 24 unità con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente e con ulteriori 6 impianti che risultano già autorizzati o in costruzione.

Anche sui consumi, i dati del rapporto sono positivi: il 2019 ha registrato una richiesta pari ad oltre 106.000 tonnellate, il doppio rispetto a quelli dell’anno precedente: anche in questo caso, il contributo maggiore è dovuto alla domanda legata al trasporto stradale pesante, che si stima abbia rappresentato oltre il 65% dei consumi.

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