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L’evoluzione della specie alberghiera


12 febbraio 2016 - È stato presentato ieri, presso l’area Mice di Bit 2016 di Milano, lo studio di Horwath HTL Hotel Chains in Italy 2016 che quest’anno si è realizzato grazie anche alla collaborazione di Associazione Italiana Confindustria Alberghi e RES - STR Global e TrustYou™.

L’indagine delinea le evoluzioni intervenute nel settore ricettivo italiano sia nell’ottica delle compagnie alberghiere che di quelle delle strutture indipendenti. Come si muove il mercato in termini di domanda e offerta? Come si sviluppano le catene alberghiere? In che modo i brand internazionali si avvicinano al prodotto turistico italiano? Quali gli investimenti nel settore attirano maggiormente le aziende estere? A queste e tante altre domande si è data una prima risposta durante l’incontro di oggi.

Gli esiti della ricerca sono stati presentati da Giorgio Ribaudo, Project Manager di Horwath HTL e discussi da Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Novità assoluta di questa edizione è l’analisi dell’offerta ricettiva italiana e uno studio sulla penetrazione dei brand per tipologia di contratto di gestione.

Dalle prime analisi è emerso che, benché inferiore rispetto alle dato medio europeo, dal 2003 ad oggi il numero di camere dei gruppi alberghieri italiani è cresciuto passando dal 6% al 14% rispetto all’offerta complessiva e si prevede un ulteriore margine di crescita che nel biennio 2017/2018 potrà raggiungere il 15%.

La dimensione di una struttura alberghiera di catena, conta mediamente 109 stanze mentre in Italia il dato è pari a 33 unità. L’attuale attività di riqualificazione del comparto sta trainando positivamente le aziende del segmento up-scale e luxury che colgono le opportunità per ampliare il proprio business mentre le strutture 1 e 2 stelle sono diminuite del 32,6% rispetto al 2004.

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