“non mi pare la risposta adeguata: oggi ai grandi investitori internazionali – siano essi Shipping Lines, Terminalisti o Fondi di investimento che operano nel settore infrastrutture - interessa parlare di porti solo se insieme si discute di ferrovia in banchina, di collegamenti di ultimo miglio su ferro e gomma tra infrastrutture di nodo e corridoi TEN-T, di connessioni con retroporti ed interporti quali buffer zone per organizzare la vezione delle merci caricate e scaricate in porto o con funzione di magazzinaggio e semi lavorazione delle stesse. Ma anche se si discute di tempi dei controlli doganali o di possibili attivazioni di ZES e punti franchi. In questo senso, a noi appare viceversa auspicabile un rafforzamento dello stesso MIT nella capacità di predisporre una programmazione coerente ed integrata di azioni ed interventi che guardino all’intera filiera logistica del trasporto merci. Altra cosa è la proposta di un miglior coordinamento di alcune funzioni specifiche che riguardano la risorsa mare, e che oggi sono già purtroppo frammentate in capo a diverse amministrazioni. Su questo aspetto le proposte di Pettorino e Solinas meritano grande attenzione. Inoltre – continua Marcucci – il nuovo Governo dovrà approvare quanto prima il Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP) al fine di dare al sistema delle imprese logistiche ed agli investitori internazionali un quadro certo circa le priorità infrastrutturali del Paese ed i relativi tempi di realizzazione”.Nell’occasione Marcucci ha anche sottolineato i recenti sforzi compiuti dall’Agenzia delle Dogane – attraverso Fast Corridor, preclearing, fascicolo elettronico – per semplificare, digitalizzare e velocizzare i controlli ed il transito della merce. Una nota dolente in tema di controlli riguarda i ritardi nel rilascio dei Nulla Osta Sanitari all’importazione da parte degli Uffici di Sanità Marittima e di Frontiera. Marcucci ha sottolineato come “questi rallentamenti stanno creando un problema serio, che toglie competitività al Sistema Paese. La Confetra è disponibile a partecipare con le istituzioni ad un tavolo di lavoro per valutare ogni possibile azione volta a mantenere la qualità dei controlli e, allo stesso tempo, velocizzarli”.
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Marcucci: Il ministero del mare non è la risposta alle esigenze dei porti
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