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Allarme Fermerci per l'intermodale inverso - L’Europa fa un passo indietro

L’Europa fa un passo indietro sul Green Deal

9 marzo 2024 - Il prossimo 12 marzo il Parlamento Europeo dovrà votare la nuova proposta di direttiva europea rivolta al trasporto stradale delle merci, “Pesi e Dimensioni”, che potrebbe autorizzare la circolazione stradale dei gigaliner, camion dotati di semirimorchi più lunghi e più pesanti, segnando un duro colpo per il settore ferroviario.

L’insieme di queste norme non favorisce la sicurezza stradale e colpisce l’ambiente, perché limita lo sviluppo del trasporto intermodale e aumenta il rischio di congestionamento delle strade. La proposta, pertanto, appare in forte contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità ambientale introdotti dal Green Deal Europeo che individua nel trasporto ferroviario delle merci la modalità di trasporto ineguagliabile nel ridurre l'impatto ambientale delle catene di trasporto in Europa, grazie alle sue prestazioni in termini di emissioni di Co2 ed efficienza energetica.

Secondo RFF (Rail Freight Forward, coalizione che raggruppa le principali imprese ferroviarie europee) gli impatti negativi che la Direttiva porterebbe sulle strade europee sono quantificabili in oltre 10 milioni di camion in più, per circa 6,6 milioni di tonnellate ulteriori di CO2 rispetto ai livelli attuali.

Tornare indietro con una scelta di politica europea dei trasporti contraddittoria rispetto al Green Deal significa, pertanto, compromettere lo sviluppo del trasporto ferroviario merci e vanificare la portata degli investimenti sino ad oggi sostenuti per consentire la crescita del trasporto intermodale e dello shift modale, con trasferimento dei volumi dalla gomma al ferro.

Questo l’allarme lanciato alle Istituzioni dalle associazioni di categoria Fermerci e Fercargo a tutela del trasporto ferroviario delle merci. Un trasferimento modale inverso, secondo studi di settore, potrebbe infatti portare ad una diminuzione del 16% per il trasporto intermodale e del 21% per il trasporto merci su rotaia. Questo determinerebbe per il comparto l’accentuarsi di una crisi in corso da anni a causa di contingenze nazionali ed internazionali, ulteriormente aggravate dalle recenti tensioni in Europa e nel vicino Oriente.

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