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UE, accordo nel settore della cibersicurezza


6 luglio 2016 - La Commissione avvia un nuovo partenariato pubblico-privato sulla cibersicurezza che dovrebbe generare investimenti per 1,8 miliardi di euro entro il 2020. Il partenariato fa parte di una serie di nuove iniziative finalizzate a dotare l’Europa di strumenti più efficaci contro gli attacchi informatici e a rafforzare la competitività del settore della cibersicurezza.

Secondo un recente sondaggio, almeno l'80% delle imprese europee ha subito almeno un incidente di sicurezza informatica nel corso dell’ultimo anno, mentre il numero degli incidenti in tutti i comparti industriali a livello mondiale è aumentato del 38% nel 2015. Si tratta di una situazione che danneggia le imprese europee, grandi e piccole, e rischia di minare la fiducia nell’economia digitale.

Nel quadro della strategia per il mercato unico digitale, la Commissione intende rafforzare la cooperazione tra gli Stati e tra tutti gli attori e i settori che si occupano di cibersicurezza e contribuire allo sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi innovativi e sicuri in tutta l’UE. Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per il Mercato unico digitale, ha dichiarato:
"In assenza di fiducia e di sicurezza non può esistere un mercato unico digitale. L’Europa deve essere pronta ad affrontare minacce informatiche sempre più sofisticate, che non conoscono frontiere. Oggi proponiamo misure concrete per rafforzare la resilienza dell’Europa di fronte a questi attacchi e per garantire la capacità necessaria per la costruzione e l’espansione della nostra economia digitale".
 Il piano d’azione presentato ieri prevede l’avvio del primo partenariato europeo pubblico-privato per la sicurezza informatica, con un investimento da parte dell'Unione europea, nel quadro del programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020, di 450 milioni di euro. Gli investimenti degli operatori del mercato della cibersicurezza, rappresentati dall’Organizzazione europea per la sicurezza informatica (ECSO), dovrebbero essere tre volte maggiori. Al partenariato parteciperanno anche rappresentanti di pubbliche amministrazioni nazionali, regionali e locali, centri di ricerca e università. Si tratta di un'iniziativa volta a promuovere la cooperazione fin dalle prime fasi della ricerca e dell'innovazione e a sviluppare soluzioni di cibersicurezza per settori quali l’energia, la sanità, i trasporti e la finanza.

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