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Vita da Turista racconta la Turchia e Piazza Taksim

I viaggiatori di Sognando la Thailandia arrivano a Istanbul e riportano le testimonianze di chi ci vive attraverso foto, racconti e video interviste
  

Prosegue il viaggio di Nicola Marcellino, viaggiatore “di professione” e Federico De Dominicis, fotografo e fotoreporter, i due protagonisti dell’avventura “Sognando la Thailandia”, per il progetto “Vita da Turista”.
Nicola e Federico sono entrati in Turchia mercoledì 12 giugno, raggiungendo in serata la città di Istanbul. Nei giorni scorsi il Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia aveva divulgato un comunicato stampa rassicurando i turisti circa la regolarità delle attività turistiche turche, dipingendo un quadro generale tutto sommato tranquillo.


Sul diario di viaggio i due ragazzi hanno ulteriormente tranquillizzato chi volesse (o dovesse) recarsi in territorio turco:
“Per raggiungere il centro c'è voluto un po'. Tra la miriade di macchine che intasa le strade ed il loro folle modo di guidare, siamo arrivati a destinazione alle 9 di sera. Devo ammetterlo, quando siamo arrivati in città, avendo letto quello che sta succedendo, ci aspettavamo ti trovare un bel casino. Invece niente di tutto questo: il centro è tranquillo, i disordini sono concentrati esclusivamente nella zona di piazza Taksim, ma il resto della città funziona alla grande. Davvero nessun problema!”

Il giorno successivo Nicola e Federico si sono recati in Piazza Taksim, luogo dal quale sono partiti gli scontri.
“Al nostro arrivo ci accorgiamo subito che la situazione è complicata. Finché si è in centro, infatti, non si ha nessun sentore di quello che succede da queste parti, un po' come se ci si trovasse in un altro paese. La città di Istanbul nel suo complesso è assolutamente sicura e non ci sono problemi di nessun tipo se la si vuole visitare. Solo arrivati nei dintorni di Piazza Taksim si vedere qualcosa di quanto sta succedendo: già sulla prima gradinata della piazza si individua una barricata realizzata usando macchine bruciate, vecchie impalcature messe in disordine l’una sopra l’altra e ferrame vario. Ci siamo addentrati e dappertutto abbiamo visto tende di persone che da 16 giorni dormono e vivono lì. La piazza ne è piena. L'atmosfera è tuttavia tranquilla, a differenza di quello che si potrebbe pensare.” 

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