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Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta

Il 15 marzo scorso il Bernisches Historisches Museum di Berna, in Svizzera, ha inaugurato la grande esposizione temporanea «Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta». Fino al 17 novembre 2013, su una superficie espositiva di 1200 mq saranno di scena Qin Shi Huangdi, Primo Imperatore della Cina, e il suo spettacolare esercito di terracotta.
L’esposizione, sostenuta da UBS in veste di Presenting Sponsor, presenta dieci figure di terracotta e altri 220 reperti originali provenienti dalla Cina, e racconta al pubblico svizzera e centro europeo un capitolo fondamentale della storia di questo paese.

L’esposizione si articola in tre sezioni: la nascita dell’impero cinese nel 221 a.C., la figura enigmatica del Primo Imperatore e il suo monumentale mausoleo con lo spettacolare esercito di terracotta e, infine, l’eredità che questo personaggio storico ha lasciato alla Cina di oggi. L’elegante impianto architettonico dell’esposizione consente ai visitatori di seguire l’ascesa della dinastia
Qin, che trasformò il proprio principato in un impero, e di capire l’importanza che il Primo Imperatore ha rivestito per la Cina odierna. Il fiore all’occhiello dell’esposizione è rappresentato da dieci figure di terracotta a grandezza naturale che fanno parte del gigantesco mausoleo di Qin Shi Huangdi. Oltre a offrire un impressionante spaccato dell’aldilà immaginato dal Primo Imperatore, queste statue sono anche una delle più spettacolari scoperte archeologiche di tutti i tempi che non si esita a definire l’ottava meraviglia del mondo.

Da principato a dinastia imperiale
La prima sezione dell’esposizione è dedicata alla trasformazione del principato di Qin prima in regno e poi in impero. Quelli compresi tra il IX secolo e il 210 a.C. sono anni fiorenti durante i quali vengono eretti palazzi sontuosi, l’artigianato prospera e, nella capitale Xianyang, le classi al potere conducono una vita agiata. Tra il 230 e il 221 a.C. Ying Zheng, re di Qin, sottomette sei regni creando un unico grande impero. Da allora, si autoproclama Primo Imperatore Qin con il nome di Qin Shi Huangdi. Per tenere unito il suo immenso regno, gli conferisce una struttura amministrativa centralizzata e lo governa con pugno di ferro. Fa erigere la Grande Muraglia collegando fra loro le cinte murarie preesistenti, unifica il sistema monetario e i sistemi di misura e uniforma la scrittura che ancora oggi è un importante elemento unificante della multietnica Repubblica Popolare Cinese.

Il mausoleo del Primo Imperatore

La seconda spettacolare sezione dell’esposizione conduce i visitatori nel cuore del mausoleo del Primo Imperatore e tenta di dare un’idea delle enormi dimensioni dell’area archeologica, non ancora venuta completamente alla luce. Oltre a un esercito di 8000 soldati posti a guardia della tomba dell’Imperatore, il mausoleo contiene numerose statue di burocrati, probabilmente incaricati di amministrare gli affari dell’Imperatore nell’aldilà, ma anche figure di musici, acrobati e animali per il suo divertimento. “Questi reperti consentono di fare un salto indietro nel tempo all’epoca del Primo Imperatore della Cina e permettono di vivere la storia: i visitatori possono guardare negli occhi le figure di terracotta, quasi in un dialogo a tu per tu” spiega la curatrice dell’esposizione Maria Khayutina.
“ La camera funeraria di Qin Shi Huangdi non è stata ancora aperta - aggiunge il direttore del museo Jakob Messerli - Questo mistero non ancora svelato esercita un fascino enorme ed è proprio questo che vogliamo far percepire al pubblico con la nostra straordinaria esposizione”, continua Messerli, che è anche il responsabile della mostra.

L’eredità del Primo Imperatore

La dinastia Qin ebbe un periodo aureo di breve durata, appena 15 anni, e fu rovesciata nel 207 a.C. Tuttavia, la terza e ultima sezione dell’esposizione spiega che essa lasciò un’impronta indelebile sulla Cina di oggi. Basti pensare che l’impero cinese continuò a essere amministrato in maniera centralizzata fino al 1911. A tutto oggi Qin Shi Huangdi è molto presente nella coscienza storica dei cinesi, mentre nel mondo occidentale non si sa quasi nulla di lui. «Raccontando di questo  personaggio e della sua eredità - spiega Jakob Messerli - l’esposizione apre una finestra sulla storia della Cina e consente a un vasto pubblico di avvicinarsi al Regno di Mezzo».

Impegno culturale di UBS

Senza il sostegno di un’importante realtà economica non sarebbe stato possibile realizzare un’esposizione di questa portata. A proposito dell’impegno di UBS in campo culturale, Lukas Gähwiler, CEO UBS Svizzera, ha dichiarato: «UBS promuove con convinzione e passione eventi culturali nazionali di altissimo livello. La nostra attività di sponsoring dimostra il nostro profondo attaccamento alla Svizzera. Siamo onorati di sostenere l’esposizione “Qin – L’Imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta” promuovendo il confronto con l’affascinante storia e cultura della Cina».

Reperti originali provenienti da musei e istituti archeologici della Cina

L’esposizione, che si potrà vedere solo a Berna, è stata organizzata dal Bernisches Historisches
Museum in collaborazione con lo Shaanxi Provincial Cultural Relics Bureau e lo Shaanxi Cultural Heritage Promotion Centre, Repubblica Popolare Cinese.
L’esercito di terracotta di Qin Shi Huangdi (259 – 210 a.C.), Primo Imperatore della Cina, fu rinvenuto casualmente nel 1974 nella provincia cinese di Shaanxi, a 40 km dal capoluogo
Xi’an. Il poderoso esercito di 8000 guerrieri a grandezza naturale fa parte di un gigantesco
mausoleo al cui centro è rappresentata la terra. L’esercito di terracotta è una delle più spettacolari
e celebri scoperte archeologiche di tutti i tempi. Dal 1987 fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO e spesso è definito l’ottava meraviglia del mondo. Qin Shi Huangdi è una figura tanto controversa quanto determinante per la storia cinese: sottomise e unificò gran parte della Cina moderna; avviò la costruzione della Grande Muraglia; unificò il sistema monetario, i pesi e le misure; infine uniformò il sistema di scrittura, che divenne uno degli elementi unificanti dell’immenso impero cinese.

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