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Mattioli: dare rappresentatività al cluster marittimo italiano


20 aprile 2023 - Il 18 aprile scorso, Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare e di Confitarma, è intervenuto alla Tavola Rotonda, “Album di cluster”, organizzata nell’ambito dell’evento “Portualità Italia a servizio del Paese. Assiterminal a confronto con il cluster marittimo nazionale”, svoltosi presso la sede della Federazione del Mare a Roma. Moderati dalla giornalista Morena Pivetti, hanno partecipato anche Marcello Di Caterina, Direttore Generale ALIS, Rodolfo Giampieri, Presidente Assoporti, Pasquale Lorusso, Vice‐Presidente Confindustria, Giuseppe Mele, Direttore Generale Confetra, Luigi Merlo, Presidente Federlogistica, e l’Amm. Isp. Capo Nicola Carlone, Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Il Presidente Mattioli, nel ribadire che la transizione energetica è una sfida che diventa ogni giorno più pressante ed ormai ineludibile, ha affermato che il porto del futuro deve guardare a ciò “che gli sta intorno e non solo al suo al suo interno. I porti non devono essere visti solo come luoghi ove le navi arrivano e partono e ove vengono caricate e scaricate le merci ma come vere e proprie comunità energetiche”. “Tutto il cluster marittimo italiano si sta attivando per realizzare il rinnovamento energetico guardando anche al futuro ed alle conseguenze sul mondo del lavoro in termini sia di criticità e che di opportunità”. “Parlando di combustibili alternativi generalmente ci si focalizza sul trasporto marittimo perché di fatto lo shipping è il settore trainante di tutta l’economia del mare e quello che può dare il contributo più importante per la decarbonizzazione con notevoli investimenti in nuove navi in grado di utilizzare combustibili alternativi”. “Il paradosso è – ha evidenziato Mattioli – che nonostante oggi le emissioni prodotte dalle navi rappresentino il 2% di quelle globali e il trasporto marittimo sia la modalità di trasporto più sostenibile in considerazione del fatto che via mare viaggia il 90% delle merci a livello globale, il settore è chiamato a perseguire obiettivi di decarbonizzazione sempre più ambiziosi, fissati a livello mondiale dall’IMO e dall’Unione europea con il Pacchetto FitFor55. Obiettivi spesso non coincidenti in termini di criteri e tempistiche”. “Piccolo particolare, oggi non sono ancora disponibili tecnologie green alternative e competitive in grado di abbattere le emissioni ai livelli richiesti. “Senza contare che, a livello europeo lo shipping inizierà a pagare la carbon tax a partire dal 2025 mentre altri settori del trasporto responsabili di emettere oltre sei volte di più inizieranno a pagare dal 2028". “Per poter rispondere agli ambiziosi obiettivi posti dall’IMO e dall’UE” ‐ ha aggiunto – è indispensabile destinare grandi risorse nella ricerca, garantendo la sinergia tra il mondo delle imprese e le istituzioni.

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