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Fedespedi Economic Outlook n.20


4 novembre 2022 - Viene pubblicato oggi dal Centro Studi Fedespedi il 20° quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi Economic Outlook”, con dati e previsioni sul contesto macroeconomico (Pil, commercio internazionale, ecc.) oltre agli ultimi dati sull’import-export italiano, le tendenze nello shipping internazionale, e il traffico aereo cargo. 

Il report conferma le incertezze del quadro internazionale provocate dal perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina e la conseguente crisi energetica, fenomeni che stanno determinando una forte spinta inflazionistica in tutti i principali Paesi europei e negli Stati Uniti. 

Per il 2022 la Banca Centrale Europea stima, grazie al buon andamento della prima parte dell’anno, una crescita in termini reali del 3,1%, con un forte ridimensionamento nel 2023 (+0,9%). SHIPPING - A causa del conflitto nei primi 8 mesi del 2022, sulla base dei primi dati CTS, il traffico container in volume a livello Mondo è calato dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per l’intero 2022 la flessione dei volumi trasportati dovrebbe collocarsi intorno all’1,5%. 

A questa dinamica sono associate le inversioni di tendenza registrate per quanto riguarda l’affidabilità dei servizi via mare - in netto miglioramento con un ritardo medio sceso da 7,9 a 5,9 giorni - e il livello dei noli container - in discesa da febbraio 2022 - che avevano caratterizzato in negativo l’anno 2021. -Nel primo semestre 2022 il traffico container nei porti italiani ha continuato a crescere (+7%), passando da 5,54 a 5,93 milioni di Teu. 

L’incremento ha riguardato tutti i porti, tranne quelli di Genova (-1,7%), La Spezia (-3,9%) e Salerno (-12,4%). In forte ripresa il porto di Trieste (+17,4%) dopo la riduzione dei traffici dello scorso anno. -Inversa la dinamica per i porti del Mediterraneo che hanno movimentato 15,4 milioni di Teu con una diminuzione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. 

In decisa flessione i porti di Valencia (-6,2%), Pireo CT (-9,6%) e Mersin (-5,1%). Nello stesso periodo, i porti del North Range hanno evidenziato una significativa riduzione della movimentazione pari al -3,8% (22,7 milioni di Teu movimentati). In generale i porti del Nord hanno risentito del calo dei traffici con la Cina e con la Russia, dopo l’inizio della guerra in Ucraina.

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