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Bolina dura, ma Team SCA resiste


L'equipaggio femminile di Team SCA ha mantenuto la testa della flotta durante la notte e la mattinata. Le veliste guidate da Sam Davies hanno navigato molto bene e sono riuscite ad entrare per prime nel nuovo flusso di vento previsto. Tanto che, a un rilevamento, facevano segnare una velocità
doppia rispetto ai più immediati inseguitori, Team Vestas Wind, e comunque erano molto più veloci del resto della flotta. Le veliste della barca magenta sono entrate nel nuovo vento nelle prime ore del mattino e si sono allontanate in fretta dalla costa spagnola, dopo aver doppiato il tanto temuto Capo Finisterre. Spiega l'onboard reporter Anna-Lena Elled
“Credo che la maggior parte delle ragazze abbia avuto la possibilità di riposarsi un po' in vista di quello che ci attende. A bordo si discute delle zone di transizione e del passaggio di Capo Finisterre, che naturalmente è una pietra miliare per ogni velista. Siamo molto focalizzate sulla regata, però, e su come spingere la barca al massimo, sia in 2 che in 20 nodi di vento. Per il momento siamo riuscite a tenere gli altri dove volevamo, dietro. E' molto diverso essere la preda e non il cacciatore, ci piace!” 
Ora Team SCA è ormai molto dentro la zona di vento forte e di mare formato, come testimoniato da un collegamento video con il race control stamattina, in cui la navigatrice Libby Greenhalgh ha detto che l'aria era intorno ai 35 nodi e le onde molto grosse.

La notte per le barche inseguitrici, che hanno optato per una rotta più vicina alla costa, non è stata semplice con venti variabili in intensità e direzione. Ma ora tutta la flotta è entrata nel nuovo flusso e procede di bolina, divisa in due gruppi con Team SCA, Team Vestas Wind, Team Alvimedica e Dongfeng Race Team che procedono verso nord, mentre Abu Dhabi Ocean Racing, Team Brunel e MAPFRE si sono tenuti più presso la costa spagnola. Il vento è forte per tutti, con punte registrate ben oltre i 40 nodi, e le condizioni brutali a bordo, le velocità delle barche vanno dagli 8 ai 12 nodi.
Brian Carlin da bordo della barca con bandiera danese:
 “Ora è un gioco diverso. Abbiamo tre barche che ci inseguono e le ragazze davanti. Non è facile stare davanti, perché l'unica cosa che ti può succedere è perdere posizioni. Ho parlato un po' con Nico (Chris Nicholson, lo skipper) oggi e mi ha detto:“Se quando stavamo partendo da Lisbona mi avessero detto che saremmo stati secondi dopo 24 ore, sarei stato molto felice!” A bordo si parla molto della velocità della barca, e del fatto che malgrado sei mesi lontani dalla regata stiamo dimostrando di poter essere veloci. Dobbiamo solo prepararci per il salto a destra, dopo quel capo della penisola spagnola.”
In effetti i due gruppi sembrano avere preso opzioni diverse in vista della prevista rotazione del vento, che potrebbe comportare dei cambiamenti nella graduatoria provvisoria. E dunque la strategia si scrive anche in ragione della classifica. Scrive Matt Knighton, onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing.
 “Navigare di bolina è come andare su un'autostrada a due corsie molto trafficata. Puoi scegliere di seguire la macchina che ti precede, oppure puoi cercare un varco per sorpassare. Ma sono pochi e molto distanti. Per tutta la nottata abbiamo combattuto con MAPFRE e Brunel per il terzo posto e passarli e stare davanti è il solo obiettivo al momento. Anche se Team Brunel è il più vicino, tutti e due i team sono importanti. Con Dongfeng più dietro, il nostro timore più grande è che ci sia una separazione che ci costringerebbe a prendere un lato.”

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