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Good morning Vietnam


Altra barriera abbattuta, meno di cinquecento miglia alla linea del traguardo di Sanya per Dongfeng Race Team, sempre alla guida della flotta nel Mar Cinese Meridionale, e che naviga a poca distanza
dalla costa vietnamita. Gli inseguitori con il quartetto formato da Abu Dhabi Ocean Racing, Alvimedica, Team Brunel, MAPFRE e più dietro Team SCA, provano ad attaccare giocando sul giro del vento, ma i franco/cinesi si mettono in posizione di difesa. Le ultime miglia saranno ancora dure, tutte di bolina, e gli equipaggi dovranno fare i conti anche con le forti correnti dell'ultimo tratto. Meno di 500 miglia, ma moltissimo ancora in gioco.

Continua la leadership, la più lunga vista finora nella Volvo Ocean Race, dell'equipaggio con bandiera cinese guidato dallo skipper Charles Caudrelier e con il navigatore Pascal Bidegorry, che sembra non perdere un colpo. Anche nelle ultime ore lo scafo rosso e grigio di Dongfeng Race Team si è posizionato bene per rispondere al progressivo giro di vento da destra. Se ieri notte, infatti, la direzione del vento era da 40° stamattina, al traverso della costa vietnamita poco più avanti della città di Ho Chi Min, gli strumenti di bordo segnavano 82°, ossia un “buono” come si dice in gergo di oltre 40 gradi. Le posizioni di classifica non sono variate nelle ultime 24 ore, e le sei barche navigano a buona velocità in un'aria costante sui 15/18 nodi, lo stato del mare non è troppo fastidioso e provoca solo qualche occasionale onda in coperta.

Da un punto di vista tattico, questo tratto finale della tappa è assolutamente strategico, una sorta di match race oceanico, anche se nessun team ha deciso per l'opzione destra, come ci si attendeva. Ian Walker, skipper di Abu Dhabi Ocean Racing ha ben riassunto la situazione, ieri, in un blog inviato al race control centre di Alicante: “Uno scenario tattico abbastanza interessante, direi. Siamo rimasti più a sinistra e l'aria ha continuato a girare a destra. Cerchiamo di guadagnare al vento su tutti, ma non è una cosa semplice. Abbiamo preso circa un grado ogni ora su MAPFRE e quando ci avvicineremo a terra dovremmo prendere ancora del buono. Però ci sarà una compressione e dovremmo anche poter contare sull'effetto della marea.

 Mi sembra che siamo abbastanza vicini a Brunel per tenerli a bada. Team America (Alvimedica) sta navigando molto bene e tiene una prua molto simile alla nostra, ma quando ci avvicineremo a terra dovremmo guadagnare qualcosa. Il software di navigazione dice che la nostra è la scelta giusta e durante la scorsa edizione Telefonica vinse questa tappa andando in terra per prima. Credo che sia per questo che Capey (Andrew Cape, il navigatore di Brunel) viene da questa parte. In pratica è ancora lotta ravvicinata, sono contento della nostra posizione ma non posso dire di sentirmi in controllo della situazione al 100%.”

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