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Impatti dei cambiamenti climatici sulla salute nelle aree urbane



21 gennaio 2021 - II caldo non uccide allo stesso modo in ogni angolo della terra, né in ogni quartiere della medesima città. Pianificazione urbanistica, coesione sociale, traffico, criminalità: il contesto urbano e sociale può influenzare la vulnerabilità dei singoli alle ondate di calore. Un’analisi della letteratura scientifica condotta da CMCC@Ca’Foscari.


 Nel corso dell’ultimo mezzo secolo, la probabilità del verificarsi di ondate di calore è cambiata in ogni parte del mondo, crescendo fino a cento volte rispetto a un secolo fa. Le ondate di calore rappresentano oggi la principale causa di mortalità legata agli eventi estremi e continueranno ad esserlo nei prossimi anni, nel contesto di un clima in riscaldamento. Nelle aree urbane, il fenomeno dell’isola di calore porta a temperature più elevate di quelle delle aree non edificate. 

Ma poiché le città sono altamente eterogenee al loro interno, sia in termini di contesto fisico urbano sia in relazione alle caratteristiche degli abitanti, non tutte le parti delle aree urbane sono ugualmente vulnerabili alle ondate di calore. Diventa fondamentale quindi identificare le zone più vulnerabili allo stress da calore per poter attuare interventi mirati a livello locale, destinati a migliorare la capacità di affrontare l’impatto delle ondate di calore sulla salute dei cittadini.

 L’articolo “The heat-healthnexus in the urbancontext: A systematicliteraturereviewexploring the socio-economicvulnerabilities and builtenvironmentcharacteristics”, pubblicato sulla rivista Urban Climate e condotto dalla Fondazione CMCC in collaborazione con l’Università Ca’Foscari Venezia, ha analizzato la letteratura scientifica esistente sul tema per identificare quali siano i fattori fondamentali nella relazione tra calore e salute in un contesto di ambiente urbano costruito. L’analisi ha selezionato quaranta articoli dalla vasta letteratura sul tema, estratti da due note banche dati della letteratura scientifica (Scopus e PubMed). 
“È stato centrale nella nostra ricerca considerare ambiti interdisciplinari che poco frequentemente convivono insieme all’interno di queste tipologie di analisi”,
 spiega Marta Ellena, ricercatrice CMCC e prima autrice dello studio.
 “Esistono in letteratura molti studi che indagano le caratteristiche in grado di influenzare la vulnerabilità degli individui allo stress da calore: dalle condizioni di salute fisica e mentale alle caratteristiche demografiche, fino allo status economico e sociale. In questa analisi abbiamo incluso tra queste anche le caratteristiche dell’ambiente costruito, perché la causalità temperatura-mortalità non si manifesta in un vuoto territoriale, bensì in uno specifico tessuto urbano e nell’interazione di processi naturali, fisici e socioeconomici”.

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