1 settembre 2025 - Il progetto Porthos, dedicato al trasporto e stoccaggio di CO₂ nel Mare del Nord, ha raggiunto una pietra miliare significativa: la posa definitiva della condotta sottomarina lunga circa 20 chilometri, realizzata per trasferire la CO₂ catturata dalle industrie del porto di Rotterdam verso serbatoi di stoccaggio sotto il fondo marino. Il tracciato si estende dal compressore situato nella zona della Maasvlakte, passa sotto la diga costiera per raggiungere la zona offshore e arriva fino alla piattaforma P18-a, che sovrasta campi di gas esauriti.
Qui la CO₂ verrà immagazzinata in modo permanente a una profondità di oltre 3 km sotto il fondale. La realizzazione della condotta ha seguito un iter tecnico oculato: i tubi sono stati saldati a bordo di una nave e successivamente calati sul fondo marino. Una volta disposta lungo l’intero percorso, la condotta è stata interrata in trincee appositamente scavate, dopodiché è stata coperta con uno strato di sabbia per assicurare stabilità e protezione ambientale.
Il sistema è stato progettato per trasportare inizialmente 2,5 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno, ma l’infrastruttura onshore è dimensionata per gestire fino a 10 milioni di tonnellate, rendendola pronta per futuri ampliamenti come il progetto Aramis. La stazione di compressione funge da cuore del futuro hub CO₂, predisposta per supportare anche il terminal CO2next, capace di ricevere e distribuire CO₂ liquida via nave per clienti non collegati alla rete di tubazioni.
L’installazione della condotta offshore rappresenta inoltre il punto di
partenza per creare una cascata infrastrutturale CCS (Carbon Capture and
Storage) che potrà evolvere verso un network CCS internazionale, integrandosi
con il Delta Rhine Corridor e altre connessioni strategiche.