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Ogyre toglierà dai mari l’equivalente di sette Colossei di plastica


6 giugno 2023 - Manca ormai pochissimo all’8 giugno, data che viene ormai riconosciuta in tutto il mondo come il World Oceans Day, la Giornata Mondiale degli Oceani istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare le persone sull’importanza del mare come ecosistema fondamentale per la vita del pianeta, invitando ad agire per la sua conservazione durante tutto l’anno. 

Questa importante ricorrenza diventa un’occasione ancora più significativa per Ogyre, la startup italiana che ha implementato la prima piattaforma digitale di fishing for litter per pulire gli oceani dai rifiuti marini con l’aiuto dei pescatori, che per tutto il mese di giugno si impegna ad accendere i riflettori sul tema della salvaguardia del mare. 

Con la Legge Salvamare, entrata in vigore il 10 giugno 2022, è finalmente possibile per i pescatori italiani recuperare i rifiuti raccolti in mare e portarli a riva per smaltirli correttamente. Prima della normativa, i pescatori che riportavano i rifiuti in porto rischiavano di essere multati o di pagare una tassa in quanto i materiali ripescati in mare venivano considerati rifiuti speciali da trattare solo previa apposita autorizzazione.
 “L’attuale Legge Salvamare è indubbiamente un buon inizio, perché, se prima i rifiuti accidentalmente pescati venivano ributtati in mare per non incorrere in sanzioni, adesso possono essere riportati a terra e conferiti adeguatamente agli impianti portuali di raccolta. Tuttavia, se questo è quello che avviene oggi, il merito è spesso delle diverse intese locali e della buona volontà dei pescatori”,
 spiega Andrea Faldella, co-founder di Ogyre. 
“Perché una legge sia pienamente valida, è infatti necessario che alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale seguano i decreti di attuazione e un’opportuna copertura finanziaria. Su questo però c’è ancora da lavorare”. 
“La nostra missione è ripensare i modelli di consumo e di business tra uomo e ambiente, permettendo a tutti di poter agire nel pieno rispetto del mare” ,
 commenta Antonio Augeri, co-founder di Ogyre. 
“Coinvolgendo i pescatori per riportare a terra i rifiuti marini e compensandoli con un contributo economico per il loro lavoro, Ogyre riesce a raccogliere fino a 22 tonnellate di rifiuti marini al mese, generando al contempo un beneficio economico diretto e indiretto di circa 3 milioni di euro. Tutto questo grazie alla tecnologia che ci aiuta a rendere il processo più diretto, trasparente e alla portata di tutti”. 
Dal 2020 ad oggi, l’attività di Ogyre ha permesso di raccogliere 298.343 chili di rifiuti marini (103.697 chili solo nel 2023) di cui circa il 12% viene reinserito nei circuiti di riciclo. La startup conta oggi sei porti in Italia (Cesenatico, Santa Margherita Ligure, Marina di Ravenna, Teulada, Salerno e Cagliari), altri porti in Brasile e Indonesia, coinvolgendo nella raccolta oltre una sessantina di pescatori. L’obiettivo è ora quello di ampliare ulteriormente la flotta e raggiungere entro il 2024 quota 1,5 milioni chili di rifiuti marini, pari a sette Colossei riempiti di bottiglie di plastica."

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