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Zona Economica Esclusiva italiana nel cuore del Mediterraneo

Zona Economica Esclusiva italiana nel cuore del Mediterraneo

27 dicembre 2025 - Con la pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 193/2025 del 26 settembre 2025 in Gazzetta Ufficiale n. 294/2025 del 19 Dicembre 2025, l’Italia ha ufficialmente istituito una zona economica esclusiva (ZEE) che comprende parte delle acque che circondano il mare territoriale italiano, diventando l'ultima maggiore potenza mediterranea a dare corso a tale adempimento. 

La ZEE, delineata ai sensi dell’allegato al DPR, avrà un impatto sostanziale sullo sviluppo di progetti offshore, compresi i settori industriali che vanno dalla produzione di energia (attraverso petrolio, gas, GNL e alternative più ecologiche come l'eolico offshore, il solare, l'energia del moto ondoso e, potenzialmente, anche il nucleare nel prossimo futuro) e progetti più speculativi, come i data center sottomarini ed il deep sea mining. 

Con la presenza di incentivi finanziari nelle regioni meridionali del Paese attraverso la zona economica speciale, alcuni importanti sviluppi potrebbero essere imminenti. Il DPR viene emanato ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 91 del 14 giugno 2021, ed entrerà in vigore nel termine di 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ossia il 3 gennaio 2026. La ZEE garantirà all'Italia i diritti previsti dall'articolo 56 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), che comprendono “l'esplorazione e lo sfruttamento, la conservazione e la gestione delle risorse naturali [...] delle acque sovrastanti i fondali marini e dei fondali marini e del loro sottosuolo”, per attività economiche “quali la produzione di energia dall'acqua, dalle correnti e dai venti” e “la creazione e l'utilizzo di isole artificiali, installazioni e strutture”, il tutto per un raggio di 200 miglia nautiche. Ciò non avrà tuttavia alcun impatto sui principi di libertà di navigazione previsti dall'UNCLOS, né risolverà realisticamente le questioni relative ai diritti di pesca che hanno causato problemi nelle relazioni mediterranee negli ultimi anni.

L'Italia è stata estremamente cauta nelle sue rivendicazioni, estendendo la ZEE solo alle aree non contese, in attesa di raggiungere accordi bilaterali con gli Stati confinanti, riservandosi tuttavia – con realismo e prudenza - il diritto di ampliare le zone identificate nel DPR. Sebbene l'estensione della ZEE sia soggetta ad ulteriori accordi con gli Stati confinanti, si tratta indubbiamente di un provvedimento legislativo sostanziale - e atteso - che rende i mari italiani un elemento chiave per lo sviluppo dell’economia del Paese e, potenzialmente dell’intero continente europeo.

Enrico Vergani

Campbell Johnston Clark Limited


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