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Congestione Portuale Globale: Un Nodo Critico per la Logistica Marittima

 

Congestione Portuale Globale: Un Nodo Critico per la Logistica Marittima

28 maggio 2025 - Le dinamiche del trasporto marittimo globale sono attualmente caratterizzate da una recrudescenza della congestione portuale, un fenomeno che sta generando onde d'urto significative sull'intera filiera logistica. Secondo recenti analisi del rinomato istituto di consulenza marittima Drewry, la situazione si sta deteriorando in maniera preoccupante non solo nei tradizionali hotspot europei, ma si sta propagando anche a importanti hub portuali negli Stati Uniti e in Cina, prefigurando una stagione di picco anticipata e gravosa.

In Europa settentrionale, la criticità si acuisce, con il porto di Bremerhaven che patisce in modo particolare le ripercussioni di carenze di manodopera, esacerbate dal recente periodo festivo. Un fattore concorrente di non trascurabile entità è rappresentato dalla scarsità idrica del Reno, che sta limitando la capacità di navigazione delle chiatte, in special modo da porti nevralgici come Anversa e Rotterdam. Questa congiuntura sta esercitando un'ulteriore pressione sulle reti di trasporto intermodale terrestri.

Hind Chitty, Senior Manager presso Drewry Supply Chain Advisors, ha evidenziato come i principali gateway containerizzati del Vecchio Continente, tra cui Anversa, Rotterdam, Amburgo e Bremerhaven, stiano fronteggiando un incremento dei backlog e dei ritardi nelle operazioni di accosto delle navi. Un evento contingente che ha acuito la situazione è stato lo sciopero nazionale del 20 maggio presso il porto di Anversa-Bruges, che ha temporaneamente interrotto le operazioni alle chiuse di Kallo e Boudewijn, sebbene quest'ultima abbia ripreso la piena operatività in serata.

I dati elaborati da Drewry sono eloquenti: i tempi medi di attesa per la berth allocation ad Anversa sono aumentati del 37%, passando da 32 ore nella settimana 13 a 44 ore nella settimana 20. Amburgo ha registrato un incremento del 49%, con tempi di attesa che sono saliti da 34 a 50 ore. La situazione più critica si riscontra a Bremerhaven, dove l'impennata ha raggiunto un considerevole 77%.

Questa disfunzione sta innescando un effetto a cascata sull'intera supply chain, con una conseguente diminuzione dell'affidabilità delle consegne, un aumento dei costi logistici e una crescente complessità nella pianificazione del trasporto inland.

Il fenomeno della congestione non è tuttavia circoscritto al solo teatro europeo. Simili dinamiche si osservano anche a Shenzhen, Los Angeles e New York, dove le code di navi portacontainer in attesa di ormeggio sono in costante aumento dalla settimana 17. Nei momenti di picco, Shenzhen ha contato fino a 50 unità navali in rada, Los Angeles 42 e New York 14.

In risposta a questo scenario operativo sfavorevole, le compagnie di navigazione stanno adottando misure correttive, tra cui la riprogrammazione degli itinerari e l'introduzione di surcharges per congestione. MSC, ad esempio, applicherà un supplemento a partire dal 1° giugno su tutte le spedizioni in partenza dal Nord Europa e dirette verso l'Estremo Oriente, come reso noto da Drewry.

Parallelamente, la sospensione delle tariffe tra Cina e Stati Uniti sta inducendo le shipping lines ad incrementare la capacità sulle rotte transpacifiche, in previsione di un'impennata delle prenotazioni prima del termine della sospensione.

La perdurante congestione portuale rappresenta una sfida multiforme per il commercio globale, con implicazioni che spaziano dall'aumento dei costi di trasporto alla potenziale interruzione delle catene di approvvigionamento, richiedendo una gestione proattiva e soluzioni innovative da parte di tutti gli attori coinvolti nell'ecosistema marittimo.

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