Nel contesto di una più ampia attività promossa dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, il dispositivo aeronavale della Guardia Costiera ha condotto nella giornata un’impegnativa attività di controllo al largo delle coste salentine mirata a contrastare il fenomeno della pesca illegale. La motovedetta CP 310 della Guardia Costiera di
Gallipoli, con a bordo un nucleo ispettivo di militari specializzati in materia di vigilanza pesca, ha intercettato, a seguito di ricognizione aerea effettuata dal velivolo “Manta” del Corpo delle Capitanerie di porto decollato dal Nucleo Aereo di Catania, a circa sessanta miglia nautiche dalla costa di Leuca, il motopeschereccio “ATTILA II” iscritto nei registri di Monopoli, intento in attività di pesca in spregio al vigente divieto.
Fino alla mezzanotte di oggi, infatti, vigeva il divieto di pescare, trasbordare, detenere a bordo e sbarcare esemplari di pesce spada nel Mar Mediterraneo, sancito dal decreto n. 1202 del 13 gennaio 2014 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, emanato al fine di favorire il ripopolamento della specie ittica in parola. L’attività di vigilanza si è concretizzata intorno quando la motovedetta CP 310, partita da Gallipoli, a seguito delle indicazioni fornite dal velivolo della Guardia Costiera, intercettava il Motopesca “ATTILA II” in attività di pesca ad una notevole distanza dalla costa.
Durante l’ispezione condotta a bordo del peschereccio, i militari specializzati della Capitaneria di porto di Gallipoli, rinvenivano nelle celle frigo dell’imbarcazione numerosi esemplari di pesce spada di varie dimensioni. L’unità, pertanto, veniva scortata nel porto di Gallipoli ove giungeva alle prime luci del giorno. In esito all’attività di controllo e di pesatura condotta in banchina, il personale operante accertava la detenzione di centonovantadue esemplari di pesce spada per un totale di circa tremila e duecento chilogrammi.
Circa la metà degli esemplari di pesce spada sequestrati, infine, a seguito del previsto parere di idoneità al consumo umano rilasciato dal personale del Servizio Veterinario dell’Asl di Gallipoli intervenuto sul posto, veniva devoluto a quindici Enti / Associazioni caritatevoli della Provincia di Lecce trasformando, così, una condotta non conforme alle vigente disposizioni normative, in un gesto a favore dei soggetti più bisognosi.
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