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Fedespedi ed Assiterminal nota al MIT su disciplina attese al carico e scarico

Fedespedi ed Assiterminal nota al MIT su disciplina attese al carico e scarico

23 ottobre 2025 – Fedespedi, la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali e Assiterminal, in linea con il loro impegno a sostegno della competitività degli associati e dell’attrattività ed efficienza del sistema logistico nazionale, in relazione alla disciplina delle attese al carico e scarico, hanno inviato, rispettivamente e congiuntamente, note tecniche nonché richieste di chiarimenti e modifiche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e ai Presidenti delle Commissioni parlamentari competenti. Entrambe le Associazioni hanno colto ogni occasione utile di dialogo con tutte le parti interessate per ribadire che l’attuale normativa non risolve le inefficienze strutturali, in particolare nei nodi logistici portuali e aeroportuali, riscontrate dagli operatori nei diversi passaggi della filiera logistica, anzi ha l’effetto di gravare direttamente sul costo della merce, danneggiando la competitività del Sistema Paese.

Fedespedi ed Assiterminal nota al MIT su disciplina attese al carico e scarico
«La disciplina in questione risponde all’esigenza di una maggiore efficienza nelle operazioni di carico e scarico ma, così come recentemente modificata, continua a generare incertezza applicativa e non tiene conto della complessità operativa dei nodi logistici, in particolare porti e aeroporti – dichiara Alessandro Pitto, Presidente di Fedespedi. Con questa richiesta formale al MIT, ribadiamo la necessità di soluzioni normative che si adattino alla realtà effettiva degli operatori, tutelando al contempo la sostenibilità economica e l’operatività quotidiana delle imprese di spedizioni».

Per Tomaso Cognolato, Presidente di Assiterminal 

“è evidente che tutti i soggetti della filiera logistica, siano essi pubblici o privati, hanno interesse a efficientare i servizi per rendere sempre più competitivo il trasporto e la relazione tra committenza e vettori, ma” – aggiunge Cognolato – “questo obiettivo non si può certo raggiungere attraverso un irrigidimento del sistema che non tiene conto delle molteplici variabili che lo compongono e anche di alcuni distinguo che hanno un valore nella relazione contrattuale e nell’approccio giuridico. I terminal portuali, così come altri nodi logistici e industriali, stanno investendo molto per potenziare la propria flessibilità organizzativa, nessuno ha interesse a stressare il sistema”.


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