12 settembre 2025 - Il più grande operatore portuale privato dell'India, Adani Group, ha ordinato alle sue strutture di negare l'ingresso, l'attracco e i servizi alle navi soggette a sanzioni imposte dagli Stati Uniti, dal Regno Unito o dall'Unione Europea.
Secondo
le comunicazioni interne diffuse l'11 settembre e citate dalla stampa
specializzata, le istruzioni si applicano a "tutti gli armatori,
operatori, noleggiatori, consegnatari, mittenti, agenti e utenti del
porto".
Gli
ordini impongono inoltre agli agenti marittimi di fornire, al momento della
nomina, un impegno scritto che la nave non sia sanzionata. Un avviso locale al
porto di Krishnapatnam dichiarava esplicitamente che "nessuna nave
sanzionata sarà autorizzata a entrare, attraccare o utilizzare i servizi
portuali".
Adani
non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica sulla politica, sebbene i
quotidiani economici indiani abbiano riferito che un portavoce dell'azienda ha
confermato la mossa senza fornire ulteriori dettagli.
Analisti
citati dai media indiani hanno affermato che è improbabile che la misura riduca
significativamente le spedizioni di petrolio russo in India, poiché le
raffinerie di solito evitano le navi sanzionate e molte utilizzano i propri
moli di attracco.
Le
recenti misure statunitensi ed europee hanno aggiunto navi ed entità
sanzionate, tra cui petroliere legate all'Iran che hanno trasportato anche
petrolio russo. Separatamente, la scorsa settimana la Direzione Generale della
Navigazione indiana ha pubblicato una bozza di circolare che inserisce nella
lista nera 86 navi per abbandono di personale marittimo e violazioni del
benessere degli occupanti. Tale provvedimento non era correlato alle sanzioni,
ma indicava un controllo più rigoroso delle attività di navigazione.
Questa
politica emerge in un contesto geopolitico in cui gli Stati Uniti hanno fatto
pressione sugli alleati affinché intensificassero la pressione economica legata
all'energia russa.