12 settembre 2025 - Il governo messicano si sta preparando ad aumentare i dazi all'importazione sui veicoli leggeri provenienti dalla Cina e da altri paesi senza accordi di libero scambio al 50%, rispetto al 20% circa, come parte di un pacchetto tariffario più ampio inviato al Congresso. I funzionari hanno affermato che le misure, che riguardano circa 1.463 linee tariffarie e circa 52 miliardi di dollari di importazioni annuali, mirano a proteggere l'industria e i posti di lavoro nazionali.
Secondo il Ministro dell'Economia Marcelo Ebrard,
l'accisa sulle auto verrebbe aumentata "al livello massimo
consentito" dalle norme dell'OMC. "Senza un certo livello di
protezione, è praticamente impossibile competere", ha dichiarato ai
giornalisti, sottolineando che molti veicoli cinesi vengono immessi sul mercato
"a prezzi inferiori a quelli che chiamiamo prezzi di riferimento".
Il governo stima che il pacchetto potrebbe
contribuire a salvaguardare 320.000-325.000 posti di lavoro nell'industria e
nella produzione.
La presidente Claudia Sheinbaum ha sottolineato che
l'iniziativa non è legata a questioni geopolitiche. "Non vogliamo un
conflitto", ha affermato, aggiungendo che il Messico è in trattative con
gli ambasciatori dei paesi interessati e che il cambiamento è inquadrato come
una strategia industriale per incrementare la produzione locale.
Gli aumenti tariffari non riguardano solo le
automobili, ma anche i ricambi auto, l'acciaio, i tessili, la carta e il
cartone, il vetro, i giocattoli, i profumi e i cosmetici.
Dalle conferenze stampa è emerso che i veicoli
leggeri passeranno a un dazio del 50% su 13 sottovoci tariffarie, mentre circa
141 sottovoci relative ai ricambi auto subiranno aumenti che vanno dal 10% al
50%.
La Cina, ora il più grande fornitore straniero di
veicoli leggeri del Messico, ha criticato il piano e si è impegnata a difendere
i propri interessi, definendo il cambiamento una risposta data "con vari
pretesti".