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La nuova carbon tax europea (ETS2) è un'opportunità da 300 mld euro

La nuova carbon tax europea (ETS2) è un'opportunità da 300 mld euro

4 giugno 2025 - Il nuovo prezzo del carbonio dell'UE su diesel, benzina e combustibili per il riscaldamento (ETS2) potrebbe generare quasi 300 miliardi di euro tra il 2026 e il 2032.

T&E raccomanda di restituire almeno il 50% delle entrate dell'ETS2 alle famiglie a basso e medio reddito e di destinare il resto agli investimenti a sostegno della transizione.

T&E chiede di riformare la Riserva di Stabilità del Mercato UE delle emissioni per contenere il prezzo della CO2 vicino a 55 € per tonnellata.

La nuova carbon tax europea per i trasporti stradali e l’edilizia (ETS2) rappresenta un'opportunità da 300 miliardi di euro per aiutare i cittadini europei ad abbandonare i combustibili fossili e il petrolio, che l’Europa importa in larga parte. Lo indica un nuovo studio di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti. Il reinvestimento in infrastrutture verdi e una redistribuzione mirata delle entrate dell’ETS2 possono favorire una transizione giusta, afferma T&E, che propone di restituire tra il 50% e il 75% dei proventi alle famiglie a basso e medio reddito sotto forma di sostegno finanziario.

ETS2 determinerà il costo delle quote di emissione di carbonio dei combustibili fossili

Nel 2027 l'UE introdurrà un nuovo sistema di tariffazione delle emissioni di CO2 per trasporti stradali ed edilizia, il cosiddetto ETS2, che applicherà un prezzo al carbonio sul diesel, sulla benzina e sui combustibili per il riscaldamento, affiancandosi all'attuale mercato del carbonio per le emissioni industriali. Il costo assegnato alle emissioni di carbonio, secondo T&E, garantisce condizioni di parità sul mercato con le fonti energetiche più pulite. 

Anche con un prezzo delle quote ETS fissato a 55 euro per tonnellata di CO2, il costo della benzina resterebbe inferiore alla media reale degli ultimi 20 anni, tenendo conto dell’inflazione. Inoltre, grazie ai progressi nell’efficienza dei veicoli, le auto moderne consumano meno benzina per percorrere la stessa distanza rispetto al passato, riducendo così l’impatto del prezzo sul consumo. Nonostante ciò, nel breve periodo, l’ETS2 inciderà sul prezzo di benzina, diesel e gas, col rischio di gravare in modo sproporzionato sulle famiglie più povere, che generalmente destinano una parte più grande del loro budget alle spese energetiche.

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