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Il nuovo umanesimo industriale: l’AI e il lavoro intelligente

Il nuovo umanesimo industriale: l’AI e il lavoro intelligente

27 maggio 2025 - L'intelligenza artificiale non è più un'idea futuristica, ma una realtà tumultuosa con cui individui e aziende si confrontano ogni giorno. Tutte le big si sono mosse da OpenAI che ha rivoluzionato il mondo dell’AI con ChatGPT a Microsoft con i suoi servizi Copilot, Prometheus e Azure. Google che con l’acquisizione di DeepMind ha accelerato lo sviluppo fino a lanciare Gemini o Apple che è entrata nel mondo dell’AI con Apple Intelligence, il cui fulcro è Siri, che si evolverà per diventare un assistente AI ancora più avanzato. E poi ancora Meta ha infine scelto l’open-source con Llama e da ultimo xAI di Elon Musk che ha sviluppato Grok, una AI Engine completa, integrata in X.

L’evoluzione dell’AI è quindi rapida, a tratti dirompente, e lascia aperta una domanda cruciale: quale direzione prendere? A suggerire una possibile strada sono le dichiarazioni dei ceo delle big tech. Sam Altman, il fondatore di ChatGpt, sostiene per esempio che una delle nicchie più promettenti sarà quella degli agenti specializzati in settori verticali, capaci di essere addestrati e adattati alle esigenze specifiche di ciascun comparto. E d’altro canto, anche Mark Zuckerberg ha affermato che questi nuovi modelli di AI, capaci di autogenerare codice informatico, saranno in breve tempo in grado di sostituire gli ingegneri IT fino al livello middle. La programmazione tradizionale, un tempo complessa e time-consuming, viene oggi semplificata grazie agli strumenti di AI che non solo suggeriscono il codice ma generano intere applicazioni in linea con gli standard aziendali. Le imprese non solo devono puntare gli investimenti su agenti ma anche conoscerli a fondo e capire come integrarli correttamente nei loro business. Il panorama è ampio e in rapida evoluzione.

Anche se sembra uno scenario fantascientifico, basta guardare a quello che sta succedendo in Corea del Sud dove il 10% della forza lavoro è già costituita da robot e l’adozione avviene a un ritmo che aumenta costantemente, del 5% annuo, dal 2018. In questo caso i robot sopperiscono anche la mancanza di forza lavoro umana, determinata dall’invecchiamento della popolazione – trend che ci accomuna – e per questo il governo sudcoreano ha stanziato 2,4 miliardi di dollari per rafforzare l’industria locale dell’automazione. Ancora, Tesla prevede di produrre 10.000 robot umanoidi Optimus entro la fine del 2025, un robot umanoide in grado di svolgere una vasta gamma di azioni sfruttando l’intelligenza artificiale, come si evince dall’evento di presentazione Cybercab di metà Ottobre scorso e che arriverà sul mercato a un prezzo tra i 20 e i 30mila dollari, rendendo la fantascienza una realtà sempre più accessibile.

 

Federico Pozzi Chiesa, AD di Italmondo e Fondatore di Supernova Hub

 

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