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Port&ShippingTech: l’Italia può diventare Hub Energetico dell’Europa


1 ottobre 2022 - Risorse del mare, integrazione tra porti, logistica e industria e decarbonizzazione sono stati i tre temi portanti della giornata conclusiva di Port&ShippingTech, la conferenza principale della Naples Shipping Week. Al mare come risorsa e alla sua valorizzazione è stato dedicato il panel “Over & Under the Sea Forum”, condotto dalla giornalista Lucia Nappi. Dopo l’aperura del contrammiraglio Massimiliano Lauretti, Fabio Caffio ha illustrato le basi giuridiche della progressiva trasformazione del mare in territorio legato alle sovranità dei Paesi rivieraschi, ossia le Zone Economiche Esclusive.

 L’Italia è in ritardo: solo dall’anno scorso esiste una legge che regola l’istituzione di una ZEE italiana, ma non sono stati ancora stipulati tutti gli accordi bilaterali tra gli Stati confinanti nel “Mare Nostrum”. In Italia manca quasi completamente anche una filiera dell’energia eolica offshore, lamenta Luigi Severini, ingegnere dello studio iLStudio Engineering & Consulting: 
"Il sistema burocratico e quello industriale oggi non sono assolutamente pronti. Ci sono resistenze, ma soprattutto vuoti culturali e di conoscenza, serve uno sforzo importante per non ritrovarsi a essere solamente clienti in questo campo"
 ha spiegato Severini, sottolineando come gli impianti progettati in Italia, siano stati realizzati interamente con componenti provenienti da Spagna, Cina e Nord Europa. 
"In Italia mancano sia le navi, sia le banchine e le strutture portuali adatte per realizzare questi impianti e raggiungere l'obiettivo di 30 GW entro il 2030 - ha puntualizzato Severini - tanto per capirci, l'agenzia USA dedicata al settore prevede la necessità di 80 navi di vario tipo, 2100 turbine e 12mila km di cavi, con una stima occupazionale da 12mila a 50mila posti di lavoro". Ricca di spunti la sessione “Green ports and shipping”.
 A che punto siamo con le tecnologie per navigare verso gli obiettivi del 2030 e 2050? Attilio Montalto, segretario generale dell’Adsp di Sicilia Orientale ha presentato il progetto di costruire banchine per il cold ironing nei porti di Catania (crociere e roro), con un investimento di 56 mln di euro, e Augusta (roro e rinfuse). Nella stessa direzione si muove il Porto di Napoli, per andare incontro alle nuove esigenze ambientali, tra cui l’utilizzo del cold ironing. 

È in corso la progettazione esecutiva di un impianto fotovoltaico di 18 mila mq con potenza 1,2 MW, mentre è in sperimentazione un sistema di alimentazione turbine ad aria che usano energia delle onde che dovrebbe produrre 5000 MWh all’anno. Inoltre, è sul tavolo anche il prototipo di una turbina eolica galleggiante. Gli armatori si sono mossi autonomamente, come Grimaldi Group. Cosimo Cervicato, Senior Executive Engineer, Energy Saving & Innovation Department, ha spiegato che su una flotta di oltre 130 navi, ben 13 sono dotate di pacchi batterie 5,5 MWh. Otto le navi consegnate dal 2020 al 2022.

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