L’
importanza del ruolo della flotta per il Paese e la neces
sità di non modificare l
’
impianto
normativo del Registro Internazionale che, sia nelle
autostrade del mare sia nei traffici
internazionali, consente alla nostra flotta di crescer
e e di restare competitiva.
Questo il punto centrale del discorso che Emanuele Grimal
di, presidente della Confederazione
Italiana Armatori, ha tenuto all
’
Assemblea del 22 ottobre in presenza del Ministrodelle
Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio,
e
di numerose personalità del mondo armatoriale,
politico, sindacale e di tutto il cluster marittimo.
Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e il Ministr
o dell
’
Interno, Angelino Alfano, non sono
intervenuti per sopraggiunti impegni istituzionali ma hanno inv
iato ciascuno un messaggio di
saluto che è stato letto in Assemblea.
Il ruolo del trasporto marittimo
“
è essenziale per lo sviluppo dell
’
economia globale
–
ha
affermato il Presidente di Confitarma
–
basti pensare che sono
“
pi
ù di 100 mila le navi su cui
sono imbarcati oltre un milione e mezzo di marittimi e
che il 90% del commercio mondiale
viaggia su navi petroliere, portarinfuse per materie prime secche, navi
porta-container, traghetti e
porta-auto.E anche nel trasporto passeggeri sono le navi ad as
sicurare la continuità territoriale
con le isole e a costituire un forte volano turistico
attraverso le crociere
”
.
Riguardo il grave fenomeno della pirateria, Emanuele Grima
ldi ha ricordato che Confitarma ha
condiviso con i Ministeri della Difesa, degli Esteri, del
l
’
Interno e dei Trasporti, la Guardia
Costiera e il RINA l
’
intenso lavoro preparatorio del
corpus
normativo che nel 2011 ha creato il
cosiddetto modello
“
duale
”
di difesa attiva pubblica e privata, consentendo, nelle ar
ee a rischio,
l
’
impiego di personale di scorta a bordo delle navi italian
e.
Il Presidente di Confitarma ha poi rivolto un particolare
ringraziamento a Roberta Pinotti,
Ministro della Difesa, per la recente emanazione del decre
to che consente di imbarcare
team
armati non solo nell
’
Oceano Indiano, ma in tutte le aree definite dell
’
IMO a rischio di pirateria, e
cioè anche il Mare della Cina, lo Stretto di Malacca e l
’
Africa Occidentale.
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