3 settembre 2025 – Il 2023 è stato un anno da record per la cantieristica nautica mondiale: il mercato globale ha toccato quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Per il 2024 si intravede all’orizzonte una stabilizzazione della crescita: le stime globali prevedono una contrazione attorno al -5%. In controtendenza il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del +5-10% a seconda delle fasce di mercato. Sulle performance del settore potrebbero incidere le nuove tensioni commerciali, con i dazi USA destinati a colpire soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.
Queste alcune delle evidenze di “The State of the Art of the
Global Yachting Market 2025 Edition”, il report realizzato
da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica che
analizza il mercato globale della nautica. Giunto alla terza edizione, lo
studio è stato presentato in anteprima presso la sede di Borsa Italiana,
a Palazzo Mezzanotte, in apertura della conferenza stampa di presentazione
del 65° Salone Nautico di Genova.
«Lo studio di Deloitte permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale dell’industria nautica: si tratta di un elemento strategico di conoscenza per gli operatori di settore, alla vigilia della presentazione dei dati di consuntivo Nautica in Cifre 2024 per l’industria nautica italiana, che saranno comunicati dal nostro Ufficio Studi a Genova, mercoledì 17 settembre, prima dell’apertura del Salone Nautico Internazionale», ha affermato Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica, che sottolinea inoltre «come gli operatori del comparto abbiano segnalato nelle interviste l’importanza dei saloni nautici e degli eventi di settore come fattore strategico per l’espansione del proprio business, ben rilevabile per l’industria italiana dall’importante e crescente contributo al surplus della bilancia commerciale nazionale».