Ultime notizie di Economia

Hapag-lloyd continuerà a investire in italia, ma con norme chiare

Hapag-lloyd continuerà a investire in italia, ma con norme chiare

22 maggio 2025 - Con oltre 500 dipendenti - il 90% dei quali con base a Genova - e un ruolo consolidato come primo cliente container del Porto di Genova e secondo cliente dell'intero sistema portuale nazionale, Hapag-Lloyd è fortemente legata al mercato italiano. L’azienda si posiziona costantemente al quinto posto tra i maggiori operatori mondiali nel trasporto marittimo di container e gestisce circa 300 navi e 21 terminal a livello globale, con Genova che rappresenta una sede strategica per il Gruppo fin dagli anni '90 e, da quasi sei anni, la “capitale” della Regione Sud Europa, che supervisiona l’intera area del Mediterraneo per la compagnia di trasporto container.

Hapag-Lloyd ha investito diverse centinaia di milioni di euro nel Porto di Genova (anche in vista di grandi progetti infrastrutturali come la Diga Foranea e il Terzo Valico Ferroviario), sulla base di una concessione inizialmente valida fino al 2056, confidando su una collaborazione stabile, affidabile, improntata alla fiducia e trasparente con le autorità italiane e su un quadro normativo chiaro.

"Con livelli occupazionali raddoppiati dal 2018 e con l’azienda che si è assunta la responsabilità diretta di altri 700 lavoratori nel terminal portuale e nella logistica interconnessa, oggi siamo pronti - sottolinea Hapag-Lloyd Italia - a riaffermare le nostre scelte strategiche. Proprio per questo cerchiamo il massimo livello di trasparenza nei rapporti con le istituzioni, come parte del nostro diritto e dovere di tutelare i nostri investimenti e, per estensione, i nostri azionisti.

Con la nostra flotta di circa 300 navi e il coinvolgimento nella cooperazione Gemini, abbiamo bisogno di certezze e affidabilità per continuare a investire e far crescere il nostro business in Italia. Non possiamo portare avanti i piani se ci troviamo di fronte a una concessione che - al di fuori del nostro controllo - viene improvvisamente considerata in scadenza alla fine del prossimo giugno, trentuno anni prima di quella data originaria del 2056 che ha giustificato il nostro investimento nel terminal del Porto di Genova".

“Siamo fiduciosi e confidiamo nell’eccellente collaborazione in corso con il governo italiano, come base per superare i fraintendimenti, riattivare la concessione e porre le premesse per lo sviluppo del traffico attraverso Genova nonché per la crescita dell’occupazione”.

Primo Magazine Designed by Templateism.com Copyright © 2014

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.