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Decarbonizzazione trasporto marittimo: occorrono soluzioni multiple


14 ottobre 2023 - Rinnovo della flotta e miglioramento dell’efficienza energetica, incremento di carburanti bio e rinnovabili e sviluppo delle infrastrutture per la loro produzione e distribuzione. Il processo di decarbonizzazione del settore dello shipping richiede impegno su più fronti e al Green Ports&Shipping Summit, in corso a Genova, all’interno della XVesima edizione del Port&ShippingTech, Assogasliquidi-Federchimica presenta un focus sul contributo che il GNL ed il bioGNL possono fornire, insieme all’impiego dei biocarburanti liquidi, in questo lungo percorso, partendo dal presupposto che non esiste una effettiva concorrenza fra i diversi vettori energetici, perché tutti devono contribuire a sostituire il bunker fossile che alimenta il 99% dei mezzi navali (il 95% del tonnellaggio) della flotta mondiale, rispettando la tipologia dei traffici, le caratteristiche dei motori, il refitting, ecc. 

In questo quadro ampio e di approccio multisettoriale, il GNL e sempre più il bioGNL possono svolgere un ruolo rilevante contribuendo a ridurre l’impatto ambientale sia in fase di navigazione, che nelle fasi di stazionamento della nave in banchina, con diretti benefici sul sistema portuale e retroportuale, ponendosi anche come soluzione complementare al cold ironing, in modo da non sovraccaricare l’infrastruttura per l’approvvigionamento dell’energia elettrica. 

E questo ruolo del Gas naturale liquefatto è confermato anche dalle stime dell’IMO (International Maritime Organization) elsborate nel 2018 e riveste quest’anno 2023 con due scenari diversi al 2050 che prevedono rispettivamente il taglio del 50 e del 100% di CO2, attraverso soluzioni multiple e complementari sia per l’efficienza motoristica che per l’utilizzo di un mix energetico. In entrambi gli scenari GNL e il bioGNL sono strategici in un periodo di medio lungo termine. 

In particolare, secondo i dati riportati dalla pubblicazione “The role of bio-LNG in the decarbonisation of shipping” di Sea LNG, il bioGNL potrebbe consentire - a seconda dei feedstock e dei processi utilizzati - riduzioni CO2 sino a -188%, generando così addirittura un credito di carbonio. 
“Quando si considera il GNL all’interno del processo di transizione energetica, lo si può già proiettare al futuro, ben oltre l’orizzonte temporale del 2050 – spiega Andrea Arzà presidente di Assogasliquidi-Federchimica – grazie allo stato di avanzamento della ricerca e della produzione di bioGNL.
Come dimostrano gli studi richiamati non si può prescindere dall’utilizzo di tutte le soluzioni offerte dai carburanti alternativi e dai biocarburanti: in questo quadro, il GNL sia nell’ottica della diversificazione delle fonti di approvvigionamento sia in relazione al contributo già oggi rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, rappresenta una soluzione pronta e disponibile.
Ma occorre sostenere il settore rivalutando le misure previste dal pacchetto Fit-for 55, prevedendo specifici interventi di sostegno per l’utilizzo del bioGNL e individuando misure strutturali di riduzione del costo”.

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