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Attenzione agli ancoraggi e ai rifiuti: i consigli per rispettare il mare


26 luglio 2023 - Durante l’estate i litorali vengono presi d’assalto dal turismo di massa: per questo è fondamentale conoscere i comportamenti da adottare per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale ed evitare di danneggiare l’ecosistema marino. Inoltre chi trascorrerà le vacanze sulle coste o in barca nel Mar Mediterraneo dovrà rivolgere grande attenzione in particolare a Posidonia oceanica, pianta marina endemica in grado di formare grandi praterie sommerse che fungono da casa, rifugio, luogo di riproduzione e fonte di cibo per molti animali marini. 

A ricordarlo è la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC/UNESCO) che, nell’ambito Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), con il suo team di Ocean Literacy coordina “Save The Wave”, progetto con l'obiettivo di tutelare e ripristinare gli ecosistemi marini del Mediterraneo realizzato in collaborazione con E.ON Italia nell’ambito dell’iniziativa Energy4Blue. 

L’azienda energetica, infatti, da anni è impegnata per la salvaguardia del mare, coinvolgendo direttamente cittadini, clienti, dipendenti, partner e imprese nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, in linea con l’obiettivo di diffondere consapevolezza e buone pratiche in tutto il Paese per la creazione di un futuro migliore e realmente più sostenibile. 

Ad oggi, il progetto Save The Wave è attivo a Mondello (Palermo) e alle Isole Tremiti, arcipelago al largo delle coste pugliesi, dove sono stati impiantati, in aree di circa 100 metri quadri, i rizomi di Posidonia oceanica scalzati specialmente dall’attività dei diportisti. 

L’attività di monitoraggio e reimpianto continuerà nel corso di tutta l’estate, insieme ad iniziative di divulgazione per promuovere la consapevolezza e il coinvolgimento di cittadini, giovani studenti, pescatori, imprenditori del settore turistico costiero e non solo. 
“È fondamentale diffondere la consapevolezza legata ai danni ambientali causati dalle azioni dell’uomo e far sì che le persone conoscano più da vicino l’oceano e il ruolo che ha nella nostra vita quotidiana. Per questo come IOC/UNESCO e in collaborazione con aziende private, ricercatori, istituzioni ed enti no profit, stiamo promuovendo programmi che affianchino la conservazione dell’oceano all’Ocean Literacy, ovvero l’Educazione all’Oceano, riconosciuta come uno dei pilastri per il raggiungimento degli obiettivi del Decennio del Mare e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030”,
 spiega Francesca Santoro, Senior Programme Officer per IOC/UNESCO e responsabile a livello mondiale dell’Ocean Literacy per il Decennio del Mare.

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