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Chiusa la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico


Ultima giornata ieri 1 novembre della XVIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Edizione che quest’anno ha visto consolidarsi i grandi risultati raggiunti in termini numerici lo scorso anno e certificato lo spessore internazionale della BMTA.

Anche quest’anno la Borsa ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, con migliaia di visitatori provenienti da molte regioni italiane e grande soddisfazione anche per i riscontri positivi raccolti durante il workshop organizzato in collaborazione con l’Enit, tra gli eventi più attesi della Borsa:
“Fruttuosi ed efficaci gli incontri tra i 30 buyers esteri selezionati dall’Enit e gli operatori turistici dell’offerta, che hanno potuto presentare il binomio, fiore all’occhiello del Bel Paese, ovvero turismo culturale e turismo enogastronomico”. 
Numeri più che lusinghieri provenienti anche dal pubblico dei social media, che per il secondo anno consecutivo hanno potuto seguire in diretta live in streaming oltre 15 eventi. E non solo: 25mila visitatori unici hanno visitato il sito ufficiale della BMTA prima, durante e dopo la XVIII edizione; circa 14.500 fan sulla pagina ufficiale di Facebook; 2900 follower e 2500 tweet con hashtag #BMTA2015 dal 29 ottobre al 1 novembre.
“Una città attrattiva per i suoi cittadini è una destinazione turistica sostenibile”: il punto centrale dell’intervento di Francesco Prosperetti Soprintendente per il Colosseo, il Museo Nazionale e l’Area Archeologica di Roma è la perfetta sintesi di quanto emerso nell’ultimo Convegno della XVIII edizione “Quale turismo sostenibile nei grandi attrattori culturali e nelle città metropolitane”. 
“Siamo sottodimensionati in maniera drammatica rispetto alla capacità di accoglienza che abbiamo – ha rimarcato Prosperetti – occorre attrezzarsi dal punto di vista pubblico nei servizi di base per reggere la domanda, riprendere in termini consapevoli il tema dell'attrezzatura delle nostre città per un turismo che ci è esploso in mano. "
Al Colosseo cresciamo di mezzo milione all'anno, quest’anno siamo arrivati a 6 milioni e mezzo di visitatori con punte di 39mila visitatori al giorno: siamo a un punto oltre il quale non potremo andare. Parigi, per esempio, ha servizi per tre volte il suo numero di abitanti, da noi fino a ieri il servizio di accoglienza nell’Area archeologica centrale di Roma è stato ‘fai da te’ e per giunta di matrice mafiosa. Solo l’ultimo sindaco ha avuto il coraggio di eliminare i camion bar abusivi e su via dei Fori e piazza del Colosseo abbiamo oggi un’immagine ripulita. L’Area Archeologica deve diventare luogo godibile della città”.
 Un grande problema di sostenibilità delle presenze anche per Massimo Osanna, Soprintendente per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia che ha ricordati che “Il flusso a Pompei è eccessivo: quando arrivano i crocieristi da Napoli si toccano punte di ventimila visitatori al giorno.

Una pressione antropica insostenibile”. “Con un decentramento dei turisti il problema dei grandi attrattori potrebbe essere attenuato – ha evidenziato Ignazio Abrignani, Presidente dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo – un lavoro che deve essere fatto a monte per far capire che l'Italia è un museo a cielo aperto, con una promozione all'altezza.

La parcellizzazione attraverso le regioni non ha favorito: una delle battaglie che dobbiamo portare avanti è quella delle riforme costituzionali: dobbiamo rivedere il titolo V e il turismo e la promozione devono tornare di competenza del governo centrale”. Abrignani ha poi annunciato che il Governo dovrebbe stanziare già in settimana 300 milioni per la città di Roma per far fronte alle esigenze del prossimo Giubileo.

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