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Autotrasporto-caro pedaggi: bene Lupi, adesso però il dialogo

CNA-Fita accoglie con soddisfazione l’apertura del ministro Lupi sul problema del rincaro dei pedaggi autostradali in risposta alla lettera aperta scritta dal Presidente Franchini al Presidente del Consiglio Enrico Letta, lo scorso primo gennaio. Che Il Ministro – si legge in una nota diffusa da CNA-Fita - sia disposto finalmente a
rivedere, migliorandola, la questione pedaggi, riconoscendo così l’insostenibilità di simili aumenti, è un passo avanti verso la richiesta di concretezza che l’autotrasporto e tutto il Paese hanno più volte invocato. Ora riteniamo fondamentale che il Ministro dei Trasporti riconvochi il tavolo di confronto con le rappresentanze dell’autotrasporto che hanno firmato il protocollo d’intesa del 28 novembre scorso, mettendo al primo punto all’ordine del giorno il tema pedaggi in modo che si possa condividere una tempestiva soluzione che calmieri questo aumento indiscriminato.

Ben venga l’idea dell’abbonamento per gli utilizzatori abituali proposta dal Ministro ma sicuramente anche la CNA-Fita sarà in grado di portare altre idee. Per questo da domani l’associazione riteniae urgente e necessaria una riunione straordinaria di Unatras affinché anche il coordinamento unitario affronti la questione nel modo corretto ed opportuno oltre che trasparente.
 “Bizzarra la preoccupazione di alcuni rappresentanti dell’autotrasporto – ha dichiarato Cinzia Franchini presidente nazionale CNA-Fita - per le sorti economiche dei concessionari autostradali! Preoccuparsi in questo momento se simili snodi di potere economico possono o meno permettersi di scontare aumenti ingiustificabili sembra una barzelletta, purtroppo non lo è e per questo auspichiamo che tutto l’autotrasporto, in modo unitario e trasparente, torni a schierarsi là dove è bene evidente l’interesse da tutelare. Diversamente - ha proseguito Franchini – sarebbe utile a tutta la categoria che taluni rappresentanti si trasferissero altrove. Invitiamo invece i “poveri” concessionari a riflettere come sarebbe giusto comportarsi in frangenti economici di crisi come quelli che stanno travolgendo il nostro Paese e su come il loro ruolo, così come oggi impostato, non calzi più al futuro sviluppo dell’Italia”.

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