“Il lavoro di analisi svolto dal nostro Osservatorio – commenta Nereo Marcucci, Presidente di Confetra – evidenzia come la Belt and Road Initiative sia una grande opportunità potenziale non priva, tuttavia, di rischi da conoscere e gestire. La portata di tale sfida chiama in causa l’Europa, intesa non solo quale grande mercato unico, ma come “casa comune” di visione, strategie globali”, regole. Per quanto riguarda priorità e possibili sviluppi, il documento di Confetra concentra l’attenzione su due ambiti principali: quello infrastrutturale e quello che si richiama alle “condotte” industriali degli operatori della logistica. In campo strettamente infrastrutturale, il Position Paper ribadisce le priorità delle Reti TEN-T e del loro completamento in tempi certi, senza che le stesse vengano ri-programmate, se non peggio sbilanciate, verso completamenti parziali. Soprattutto da evitare la realizzazione di nuova offerta laddove non necessario o concordato. Senza tali presupposti verrebbe infatti meno il “contratto” tra Stati e Operatori di mercato: cioè la base di programmazione e condivisione che rende sostenibili gli investimenti privati in atto o già pianificati. L’attenzione, oltre al tema infrastrutturale, dovrebbe poi rivolgersi alla “condotta industriale” dei nuovi (e vecchi) investitori, attivi anche attraverso processi tradizionali di M&A, laddove siano indirizzati in settori, come quello logistico, che facilmente potrebbero essere turbati da posizioni dominanti ed oligopoliste non sempre coerenti con un mercato sostanzialmente plurale e realmente aperto. “L’economia italiana – commenta a sua volta il Vice Presidente di Confetra Marco Conforti, Coordinatore dell’Osservatorio – è fortemente coinvolta nel sistema delle catene globali del valore e pertanto molto esposta alla concorrenza internazionale. Le nostre imprese non devono guardare soltanto al pur vastissimo mercato cinese, ma cercare ulteriori convenienze anche nelle relazioni con altri Paesi toccati dalla Belt and Road Initiative, a partire da quelli Mediterranei della Sponda Sud. Tutto questo senza dimenticare che il solo modo per cogliere appieno le opportunità dalla BRI deriva dal saper creare valore relazionale tra le imprese e il sistema infrastrutturale, facendo leva sull’internazionalizzazione, sullo sviluppo dell’intermodalità, sulle nuove tecnologie, sui rapporti con il mondo accademico e della ricerca. Ciò vale in Italia come nei rapporti tra Italia e Unione Europea”.
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Position paper di Confetra sulla BRI
“Il lavoro di analisi svolto dal nostro Osservatorio – commenta Nereo Marcucci, Presidente di Confetra – evidenzia come la Belt and Road Initiative sia una grande opportunità potenziale non priva, tuttavia, di rischi da conoscere e gestire. La portata di tale sfida chiama in causa l’Europa, intesa non solo quale grande mercato unico, ma come “casa comune” di visione, strategie globali”, regole. Per quanto riguarda priorità e possibili sviluppi, il documento di Confetra concentra l’attenzione su due ambiti principali: quello infrastrutturale e quello che si richiama alle “condotte” industriali degli operatori della logistica. In campo strettamente infrastrutturale, il Position Paper ribadisce le priorità delle Reti TEN-T e del loro completamento in tempi certi, senza che le stesse vengano ri-programmate, se non peggio sbilanciate, verso completamenti parziali. Soprattutto da evitare la realizzazione di nuova offerta laddove non necessario o concordato. Senza tali presupposti verrebbe infatti meno il “contratto” tra Stati e Operatori di mercato: cioè la base di programmazione e condivisione che rende sostenibili gli investimenti privati in atto o già pianificati. L’attenzione, oltre al tema infrastrutturale, dovrebbe poi rivolgersi alla “condotta industriale” dei nuovi (e vecchi) investitori, attivi anche attraverso processi tradizionali di M&A, laddove siano indirizzati in settori, come quello logistico, che facilmente potrebbero essere turbati da posizioni dominanti ed oligopoliste non sempre coerenti con un mercato sostanzialmente plurale e realmente aperto. “L’economia italiana – commenta a sua volta il Vice Presidente di Confetra Marco Conforti, Coordinatore dell’Osservatorio – è fortemente coinvolta nel sistema delle catene globali del valore e pertanto molto esposta alla concorrenza internazionale. Le nostre imprese non devono guardare soltanto al pur vastissimo mercato cinese, ma cercare ulteriori convenienze anche nelle relazioni con altri Paesi toccati dalla Belt and Road Initiative, a partire da quelli Mediterranei della Sponda Sud. Tutto questo senza dimenticare che il solo modo per cogliere appieno le opportunità dalla BRI deriva dal saper creare valore relazionale tra le imprese e il sistema infrastrutturale, facendo leva sull’internazionalizzazione, sullo sviluppo dell’intermodalità, sulle nuove tecnologie, sui rapporti con il mondo accademico e della ricerca. Ciò vale in Italia come nei rapporti tra Italia e Unione Europea”.
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