13 maggio 2025 - I livelli di metano sono oggi oltre 2,5 volte superiori rispetto all’epoca preindustriale, contribuendo a circa 0,5°C di riscaldamento negli anni 2010—pari a due terzi dell’effetto della CO₂. Comprendere e quantificare il Global Methane Budget è fondamentale per valutare percorsi realistici di mitigazione dei cambiamenti climatici. Un nuovo studio, che coinvolge un team internazionale di ricercatori tra cui Sergio Noce del CMCC, offre una panoramica approfondita sulle fonti e sui pozzi di metano a livello globale. Dal ruolo poco conosciuto delle termiti ai costi e benefici della riduzione delle emissioni, il Budget fornisce una visione completa delle regioni geografiche e dei settori economici in cui le emissioni sono cresciute di più dal 2000.
Le emissioni e le concentrazioni atmosferiche di metano
sono aumentate significativamente, raggiungendo le 1.931 parti per miliardo nel
gennaio 2024 – oltre 2,5 volte superiori ai livelli pre-industriali.
Il metano ha contribuito per circa 0,5°C al riscaldamento
durante il decennio 2010-2020, rappresentando due terzi del riscaldamento
legato all’anidride carbonica.
La riduzione delle emissioni di metano potrebbe essere
più conveniente in termini economici rispetto alla mitigazione dell’anidride
carbonica, a parità di benefici climatici, grazie alla più breve permanenza del
metano in atmosfera e al suo effetto radiativo più intenso.
Due terzi delle emissioni di metano sono attribuibili ad
attività umane, principalmente sfruttamento dei combustibili fossili,
agricoltura e gestione dei rifiuti. Monitorare queste fonti è essenziale per
sviluppare strategie mirate di mitigazione.