25 luglio 2025 – Riportiamo di seguito una riflessione di Assiterminal sul Decreto infrastrutture:
Uno stimato Contrammiraglio di un tempo andato attribuiva
ad alcune disposizioni normative o meglio ancora all’applicazione distorta che
di queste si dava, la definizione di “norma dannosa”.
Il recente "Decreto infrastrutture”, per gli aspetti
che impattano sulla portualità, ci ricorda quel modo di dire: la norma sui
canoni concessori si “auto-proclama”, impropriamente, norma interpretativa, che
non può certo avere la finalità di “sovvertire” il potere giurisdizionale ossia
il giudicato formatosi con la sentenza del TAR Lazio; altrimenti aprirebbe
potenzialmente una stagione di ricorsi sulla falsa riga del 2023, o forse
peggio. Proporremo alla Direzione Generale Porti e Intermodalità di esprimersi
facendo salvo il contenuto della sentenza per il solo anno 2023, offrendo
pertanto una mediazione equa e sostenibile sia per i concessionari che per le AdSP.
L’articolato sui tempi di sosta o attesa a favore
dell’autotrasporto, pur con il merito di tutelare una categoria spesso alla
mercè di una committenza che non ne valorizza il lavoro, attraverso contratti
al ribasso, inserisce una serie confusa di passaggi funzionali alla misurazione
dei tempi di attesa chiamando in causa il caricatore-terminalista in
responsabilità difficilmente ad esso imputabili: ci siamo subito attivati per
approfondire tutti gli aspetti di questo nuovo scenario e proporremo anche su
questo a breve una circolare interpretativa al Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti per evitare che si crei il caos; diversamente si preannuncia una
ulteriore, ennesima, stagione di contenziosi. Ci rendiamo anche disponibili a
un confronto, sotto la regia del Ministero, con tutti i soggetti interessati,
ricordando tra l’altro che la misura introdotta dalla norma dovrebbe azzerare
le port o congestion fee recentemente richieste a livello locali da alcune
sigle dell’autotrasporto. Anche su questo tema è evidente la necessità di una
regia nazionale per evitare distorsioni tariffarie tra porto e porto nonché
aumenti sulla merce – che si sommano a quelli dovuti alle ricadute delle
dinamiche geopolitiche - che certamente non efficientano il sistema logistico
italiano.
Abbiamo già stigmatizzato l’ennesima mancata occasione
per dare corso al Fondo per il prepensionamento dei lavoratori Portuali: non se
ne capisce il motivo, se non forse recondito nelle modalità con le quali si sta
procedendo al completamento delle nomine dei Presidenti/Commissari delle ADSP
con l’ennesimo rinvio, al momento, al 30 luglio.
Confidiamo che non si utilizzerà lo stesso metodo per
l’individuazione dei Segretari Generali che dovrebbero essere scelti
liberamente dai rispettivi Presidenti.
Prendiamo certamente atto positivamente dell’ottimo
lavoro compiuto dalla Direzione Generale Porti e Intermodalità e da RAM con
l’avvio del processo del login business che potrà favorire un’accelerazione
degli investimenti sulla digitalizzazione dell’interoperabilità logistica, ma è
sempre più necessario un punto fermo sul settore della portualità: gli
investimenti e la pianificazione degli imprenditori non possono essere
costantemente messi in discussione dall’incertezza di alcune norme o
dall’assenza di altre: le aziende preferiscono investire sul lavoro e
sull’efficienza piuttosto che in contenziosi legali.