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Ferrovie, sette megaprogetti hanno più fondi UE di 84 interventi chiave

Ferrovie, sette megaprogetti hanno più fondi UE di 84 interventi chiave

12 luglio 2025 - L'Europa non dispone di una strategia coerente per finanziare le ferrovie e rendere i viaggi transfrontalieri una realtà per milioni di europei. A dirlo è un nuovo studio di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti, che mette in evidenza come, tra il 2021 e il 2023, sette megaprogetti ferroviari abbiano ricevuto il 31% della principale fonte di finanziamento UE per i trasporti, il CEF (Meccanismo per Collegare l’Europa), mentre 84 ammodernamenti chiave urgenti ne abbiano ottenuto solo il 27%.

Nel triennio 2021-2023 sono stati stanziati 6.6 miliardi di euro per sette megaprogetti ferroviari europei: Rail Baltica, Galleria di base del Brennero, Collegamento ferroviario Lione–Torino, linea ad alta velocità Porto–Lisbona, Galleria del Fehmarnbelt, Y Vasca e Stoccarda 21. Secondo T&E, nonostante la maggior parte di queste opere di grande portata sia fondamentale per creare una rete ferroviaria europea realmente integrata, i megaprogetti presentano diverse criticità, poiché spesso richiedono risorse superiori rispetto a quelle inizialmente previste e tempi di realizzazione più lunghi rispetto ai piani originali.

La forte attenzione sui megaprogetti, infatti, sta rallentando lo sviluppo dell’ERTMS, il sistema europeo integrato per la gestione e il controllo del traffico ferroviario, essenziale per potenziare i collegamenti transfrontalieri e aumentare la capacità delle linee esistenti. Tra il 2021 e il 2023, l’ERTMS ha ricevuto solo 0.7 miliardi di euro, pari al 3% dei fondi CEF per i trasporti. E mentre, secondo i dati preliminari, i finanziamenti del CEF per l’ERTMS dovrebbero aumentare significativamente nel 2024, restano comunque indietro rispetto a molti altri interventi, ricevendo meno della metà dei fondi complessivi destinati all’elettrificazione. Questo, nonostante l’ERTMS debba essere integrato nella rete centrale TEN-T entro il 2030 e in alcuni paesi, come Germania, Francia e Polonia, la sua implementazione sia stata finora molto lenta.

 

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