9 luglio 2025 - Il comparto automobilistico europeo potrebbe salvare gli attuali livelli di occupazione e tornare a produrre 16.8 milioni di auto all’anno – pari al picco raggiunto dopo la crisi del 2008 – se l’UE manterrà intatto l’obiettivo di sole auto a zero emissioni dal 2035 e rafforzerà le politiche industriali e di stimolo della domanda. Ecco cosa emerge da un nuovo studio pubblicato da Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti. Lo studio, infatti, ha simulato l’impatto dell’obiettivo 2035 dell’UE per le auto a zero emissioni, unito a nuove politiche industriali per stimolare la produzione nazionale di veicoli elettrici, come un target di elettrificazione per le flotte aziendali e misure di sostegno a favore di auto e batterie prodotte in UE. In questo scenario, il contributo della filiera automobilistica al PIL europeo aumenterebbe dell'11% nel 2035 rispetto a oggi.
Investire su batterie e infrastrutture di ricarica per
generare nuovi posti di lavoro. Lo studio rileva che la perdita di posti di
lavoro nella produzione di veicoli (e componenti) a combustione interna
potrebbe essere compensata dalla creazione di centinaia di migliaia di posti di
lavoro nell’ecosistema dell’auto elettrica: oltre 100.000 nuovi impieghi nella
produzione di batterie entro il 2030 e 120.000 nel settore della ricarica entro
il 2035. L'UE potrebbe produrre fino a 900 GWh di batterie all'anno
(attualmente 187 GWh) entro il 2030 se rispettasse l'obiettivo di zero
emissioni per nuove auto e adottasse strategie industriali di supporto alle
proprie aziende. Il valore della produzione del settore della ricarica potrebbe
quasi quintuplicare, raggiungendo i 79 miliardi di euro entro il 2035.
Senza target 2035 in fumo 90 miliardi di euro. Tuttavia,
indebolire l'obiettivo zero emissioni – come i legislatori UE sono sotto
pressione per fare – e non adottare politiche industriali efficaci
comporterebbe una riduzione del contributo del settore auto al PIL europeo di
90 miliardi di euro entro il 2035 e una perdita di fino a 1 milione di posti di
lavoro nella filiera. Inoltre, fino a due terzi degli investimenti previsti
nelle batterie potrebbero andare persi, mentre l'industria della ricarica
verrebbe privata di 120 miliardi di euro di entrate potenziali nei prossimi 10
anni.