La corsa al “gigantismo navale“, in essere da tempo soprattutto nel settore delle navi full container, attivata dagli Armatori e dalle primarie Compagnie di Navigazione a livello mondiale, ha visto costruite molte più navi rispetto all’esigenza dettata dalla domanda dei mercati e
provocando, così, una drammatica riduzione dei noli marittimi e del valore delle navi stesse. Navi sempre più grandi richiedono infrastrutture, portuali/autostradali/ferroviarie, sempre più grandi e necessità d’investimento correlate, che richiedono l’applicazione di un criterio di “selezione“ di pochi, grandi porti a livello nazionale sui quali concentrare gli investimenti, poco disponibili quelli pubblici ed invece da incentivare quelli privati, per farli diventare dei porti a livello e di competitività internazionale.
L’Italia, invece, ha oggi un sistema di “nanismo portuale“ composto da circa 156 porti e nessuno dei quali veramente a livello internazionale tanto che, non solo in Italia ma addirittura nel Mediterraneo, non esistono strutture portuali con capacità di almeno 5 Milioni di teu a fronte dei veri “Porti giganti“ a livello mondiale. La politica italiana, ad oggi, non ha voluto attuare il criterio della “selezione“ dei porti attuando invece e dispersivamente gli investimenti “a pioggia“ su tantissimi porti, senza qualificarne veramente nessuno: saprà/vorrà attuare la politica della “selezione“ da ora in avanti?
Altra riflessione che deve essere applicata è quella che, prima di costruire il nuovo, si devono utilizzare al massimo le strutture portuali principali già esistenti e che non sono affatto sature. Quanto precede dovendo tenere in debito conto, oltre a quello economico e sociale, anche l’impatto ambientale per la costruzione di nuove, grandi infrastrutture. E’, quella che precede, la soluzione oppure lo è la seguente?
Una recente legge approvata negli Stati Uniti d’America ha identificato un tonnellaggio massimo per le navi ammesse a scalare i porti USA “rovesciando“, in tal modo, l’onere di eventuali modifiche di politiche economiche, commerciali e tecniche a carico degli Armatori: certo diverso è il peso politico economico degli USA rispetto all’Europa e, soprattutto, all’ Italia! Oppure le soluzioni sono ancora altre?
Alle riflessioni/domande che precedono ed a molte altre ancora, risponderà il Prof. Sergio Bologna durante la presentazione del suo libro “BANCHE E CRISI: dal petrolio al container“ che si terrà Venerdì 17 Gennaio 2014 alle ore 18.30 presso l’Hotel Greif Maria Theresia di Trieste organizzato dal Propeller Club Porto of Trieste.
Lavora con noi
Isciviti alla newsletter
I più cliccati della settimana
Archivio blog
- ► 2024 (2695)
- ► 2023 (2311)
- ► 2022 (1425)
- ► 2021 (1236)
- ► 2020 (1389)
- ► 2019 (1517)
- ► 2018 (1670)
- ► 2017 (1497)
- ► 2016 (2092)
- ► 2015 (3095)
- ▼ 2014 (3037)
- Blog Comments
- Facebook Comments
Translate all the news into your language
I più cliccati degli ultimi 30 giorni
-
10 giugno 2025 – La quinta edizione del MID.MED Shipping & Energy Forum si appresta a trasformare il Marina Convention Center di Paler...
-
18 giugno 2025 - Interporto Padova e Remotely piloted aircraft systems Academy Cardtech hanno effettuato nei giorni scorsi la prima missione...
-
18 giugno - MSC Crociere ha rivelato oggi nuovi dettagli sulla MSC World Asia, l'attesissima nuova ammiraglia della Compagnia che inizie...
-
18 giugno 2025 – E’ stato presentato oggi, alla presenza del Ministro per la protezione civile e le politiche del Mare, Nello Musumeci, del ...
-
18 giugno 2025 - Si è conclusa lo scorso sabato 14 giugno la settimana di Study Visit della delegazione marittima ucraina, in visita a Genov...
-
10 giugno 2025 – Il capo dell'Autorità del Canale di Panama (ACP), Ricaurte Vásquez, ha lanciato un serio monito riguardo al recente ac...