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Le priorità infrastrutturali del Friuli Venezia Giulia


22 ottobre 2022- Presentato ieri a Trieste, nella sala Maggiore della Camera di commercio Venezia Giulia, alle autorità e agli operatori pubblici e privati della logistica il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali del Friuli Venezia Giulia. Un documento che si inserisce nel solco dell'impegno storico del sistema camerale sui temi infrastrutturali realizzato dalle due Camere regionali con Uniontrasporti e a valere sul Fondo perequativo di Unioncamere italiana. 

Il Libro vuole essere uno strumento di proposta per far giungere agli enti di governo centrali e locali le richieste del sistema produttivo regionale rispetto alle opere indifferibili e necessarie per tornare a competere sui mercati nazionali e internazionali. 
“Attraverso un’attività di concertazione – ha riferito Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti - e mediante un approccio bottom up che mette al centro l’ascolto delle imprese, sono state individuate 10 priorità infrastrutturali che vogliono rispondere a 4 macro obiettivi: rafforzamento dell’intermodalità e della logistica integrata; connettere il Friuli Venezia Giulia ai mercati nazionali ed internazionali; prepararsi all’evento Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025; promuovere azioni per sviluppare innovazione e sostenibilità”. 
Il contributo all’analisi delle priorità infrastrutturali del Friuli Venezia Giulia prende avvio dal riconoscere – sulla base di valutazioni di dati di domanda e di offerta di trasporto e logistica, e della loro collocazione in uno scenario macroeconomico – che il Friuli-Venezia Giulia presenta elementi di specificità unici nel panorama nazionale. La regione è interessata da flussi di attraversamento rilevanti, che superano il 50% sulla rete autostradale e ferroviaria, in un contesto di parziale creazione di valore aggiunto, soprattutto in ambito portuale. 

La realizzazione di una integrazione infrastrutturale regionale deve passare attraverso più piattaforme logistiche differenziate, per i flussi import/export regionali e per i traffici di attraversamento, privilegiando le attività a valore aggiunto e sfruttando le contingenze geopolitiche e macroeconomiche, esattamente come avvenuto in passato per attrarre sulla modalità marittima il traffico Ro-Ro prima diretto via strada lungo i Balcani. In ciò, giocano un ruolo determinante le opportunità uniche della regione, dallo status di punto franco del porto di Trieste ad una dotazione stradale, ferroviaria, interportuale di rispetto.

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